Abraham e la Roma, una storia di illusioni, cadute e asticelle

Abraham e la Roma, una storia di illusioni, cadute e asticelleVocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:16Primo piano
di Redazione VGR

C'eravamo tanto amati. La storia d'amore tra Abraham e la Roma finisce definitivamente nell'ultima serata di giugno nel segno della plusvalenza. L'inglese saluta per sempre i giallorossi volando al Besiktas. Tutti felici: Massara sistema i conti in extremis, l'attaccante trova una piazza dove provare a tornare quello prima dell'infortunio. Un addio senza rimpianti da entrambe le parti. Forse. 

INIZIO DA SOGNO - La storia la sanno anche i sampietrini. Abraham arriva nella Capitale nell'estate 2021 per raccogliere l'eredità di Dzeko. Tiago Pinto, su indicazione di Mourinho, lo preleva per 40 milioni di euro dal Chelsea. Non pochi, Tammy all'epoca ha 24 anni e viene da due anni intensi con la maglia dei Blues, campioni d'Europa in carica. Nonostante questo però vuole di più, un ruolo più centrale. E lo trova. La prima stagione è da sogno: 27 gol totali, record in carriera. Doppietta nel derby, reti pesanti in altri big match. E soprattutto quella scenografia da attore principale che sognava nella vittoria della Conference League. Riconquista anche la Nazionale. Difficile chiedere di più.

POI L'OBLIO - Raggiungere l'apice può essere facile, mantenerlo però no. La stagione successiva è deludente, ancora di più se rapportata alle attese. Appena 8 gol in campionato, dove non salta una partita. Un rendimento lontano anni luce da quello dell'anno precedente. La beffa alla fine: prima la sconfitta ai rigori nella finale di Europa League contro il Siviglia, poi il grave infortunio nella partita successiva, l'ultima della stagione, contro lo Spezia. La diagnosi è chiara e cruda: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Uno stop che cambia anche il suo futuro, visto che già due anni fa sembrava l'indiziato principale a una cessione nel segno dei conti.

ASTICELLA E ADDIO - Abraham torna in campo nell'aprile 2024 con De Rossi in panchina, proprio nel derby vinto contro la Lazio. Gioca da protagonista il finale di stagione, trovando anche il gol della rinascita a Napoli. Tutto questo però non basta perché proprio sul gong dello scorso mercato, si trasferisce al Milan in uno scambio con Saelemaekers. Un'operazione discussa: prima impostata a titolo definitivo, poi in prestito. In mezzo un'evitabile battuta, indigesta ai tifosi giallorossi: "La Roma è stata importante, ma a volte bisogna alzare l'asticella". Apriti cielo. Con il Milan si rilancia a livello fisico e segna 10 gol stagionali, anche se a un certo punto diventa addirittura la terza punta in una delle peggiori stagioni di sempre dei rossoneri. Che non lo riscattano. L'asticella si abbassa nuovamente. Ora proverà ad alzarla nuovamente con il vento del Bosforo.