Regione Lazio - Berdini: "Non considero lo Stadio della Roma un progetto positivo, ma è difficile ritornare a zero nel procedimento". Civita: "Non fateci perdere tempo"
A due giorni dall'importante incontro in Campidoglio di Gandini, Baldissoni e Ginsberg per la Roma con il vicesindaco Frongia e gli assessori Berdini e Meleo, ieri si è tenuta presso il Consiglio Regionale del Lazio l'audizione di Michele Civita, assessore alle politiche del territorio per la Regione, e Paolo Berdini, assessore all'urbanistica di Roma.
18:05 - Termina l'audizione del Consiglio Regionale del Lazio. Civita si ferma per rilasciare delle dichiarazioni coi cronisti presenti.
18:00 - Parla l’assessore Civita: “Il pubblico interesse è stato dato dopo la Conferenza di Servizi, in cui ha partecipato anche il Ministero dei Beni Culturali. Non so cosa sia arrivato, ora si fanno solo osservazioni. Non abbiamo dato altro tempo alla Roma, ci sono i verbali. La Roma ha consegnato quello che tutte le amministrazioni hanno chiesto, se servono ulteriori chiarimenti, si fanno al di fuori della Conferenza di Servizi. È privo di fondamento che la conferenza abbia dato tempo fino al 30 novembre. Parlando solo di cubature, dovremmo realizzare infrastrutture per 1403 abitanti, per uno stadio da 60mila persone. Tra gli effetti positivi dello stadio c’è il liberare l’Olimpico e tutte le zone limitrofe. Al di là dei motivi calcistici, o si produce sempre il sabato e la domenica, o almeno due volte a settimana. 60mila persone che vanno e vengono da lì. Che usano strade, ponti e metro. La parte del progetto preliminare, che produce SUL ulteriori rispetto a quelle previste dal PGR, non sono il parcheggio, non sono il verde, l’interramento del depuratore, ma la viabilità tratto ponte-rotatoria Ostiense, la Ostiense-Via del Mare, l’innesto GRA e Roma-Fiumicino, il prolungamento Metro B o la modernizzazione della Roma-Lido utilizzando gli stessi finanziamenti per un totale di 195 milioni, aumentati previa verifica dei tecnici. Mi risulta che ci sia un consistente aumento dei costi che passa da 363 milioni a 440 milioni di investimenti per infrastrutture. Il ponte e il nuovo svincolo, siccome sono diventati elemento infrastrutturale, hanno previsto studi della mobilità. Parliamo di una delle aree più congestionate, c’è una richiesta formale del Municipio. Sulla metro B inizialmente il no era focalizzato sul fatto che c’era un’interferenza rispetto al deposito di Magliana. Faccio questi esempi per dire che c’è massima disponibilità a verificare queste questioni, ma bisogna avere il coraggio di andare in Consiglio Comunale. Entro marzo dobbiamo chiudere, le leggi vanno rispettate, tutte le leggi. Infine, la vicenda della variante: i tre articoli sugli stadi non derogano dalle normali procedure urbanistiche. Derogano su due punti: sul fatto che il comune è obbligato a valutare l’interesse pubblico come noi valutiamo molti altri progetti. Deve dire a quali condizioni c’è l’interesse pubblico. Il secondo è che la Conferenza di Servizi è decisoria, non c’è più bisogno della licenza a costruire. E se in attuazione del PRG la indice. Non c’è alcuna deroga urbanistica. Se c’è una variante, deve essere approvata e adottata, deve essere pubblicata e poi, se ci sono modifiche, possono essere discusse in sede di conferenza decisoria. Questi due passaggi sono fondamentali, se non avvengono cade tutto ciò. Non fateci perdere tempo, abbiate il coraggio di dire con chiarezza qual è la posizione del Comune. Parlano gli atti formali, non valgono le dichiarazioni sui giornali. Abbiamo la delibera di pubblico interesse e i pareri degli uffici comunali”.
17:40 - Ancora il consigliere De Lillo: “Questo va chiarito a chi sente, non siamo urbanisti: cambiare quello che dice lei e quello che spero l’Assemblea voti, visto che lei è stato nominato e non eletto, è possibile farlo in corso d’opera o bisogna ricominciare?”. Risposta: "È chiaro che se c’è il consenso da parte del proponente e della Regione Lazio noi chiudiamo la Conferenza dei Servizi con la variazione dell’interesse pubblico".
17:35 - Parla ancora Berdini: “Se scendiamo sul campo dell’ideologia facciamo una bella partita. Ho messo alcune argomentazioni concrete sul campo, fatte da me sulla base di pareri regionali, di fronte a ciò ci si diverte da matti e voi dite che ho detto no allo stadio. Fate come volete. Lo ripeto, l’amministrazione comunale è favorevole alla realizzazione dello stadio perché il procedimento è andato così avanti, sarà difficile ritornare a zero nel procedimento, a patto che ci sia consapevolezza da parte del proponente. La giunta Marino riceve una proposta A e c’è bisogno di costruire un’infinità di opere pubbliche, in una localizzazione è stata scelta unilateralmente dal privat, che verranno pagate on delle volumetrie, fatto abbastanza abbastanza discutibile ma che rispetto in quanto legge. Il ponte sul Tevere è già in appalto (si andrà in Primavera) e ci spendiamo 140 milioni, sarà legittimo o no dire che quel ponte già c’è? Sarà legittimo non avere due ponti a distanza di un chilometro? È legittimo che l’amministrazione dica, sulla base di un rigoroso ragionamento che la metro B non si può sfioccare alla Magliana perché mette in crisi il sistema della mobilità? Visto che cadono due pilastri infrastrutturali che tenevano lo stadio, possiamo ragionare o dobbiamo ingoiare tutto? Ho sentito che non possiamo fermare la macchina: perché mi avete chiamato in audizione? Se dobbiamo ingoiare lo stadio con tre torri da un milione di metri cubi che mi avete chiamato a fare? Che facciamo noi, cancelliamo gli uffici a Bufalotta e poi regalo degli uffici a Tor di Valle? È coerente questo ragionamento? È un fatto di urbanistica. Sembra incredibile, ma dal cronoprogramma noi dobbiamo portare in Consiglio Comunale una conferma o meno dell’interesse pubblico, con un prolungamento che metterebbe in tilt, con i documenti che arrivano il 30 novembre con un assist della Regione. È questo il ruolo del Comune? Se pensate che il comune a distanza di 4 mesi dall’elezione sia l’ufficio postale di qualcuno, non siamo d’accordo. Torno al problema che ha creato un’ilarità sconcertante. In quella zona ci sono 63mila metri quadrati di cemento non è sufficiente per costruire realizzare lo stadio. Allo Juventus Stadium o allo stadio dell'Udinese ci sono i grattacieli vicino?.
53mila metri quadrati servono alla Roma per costruire allo stadio, il PRG dice che ce ne sono 63mila. Restano 10mila metri quadrati, che sono 50mila metri cubi da destinare a negozi, ristoranti. Abbiamo proposto, e mi dispiace perché c’è un’agenda di impegni molto fitta, che a Roma venga dirottato uno stadio in mezzo a un’area che dal punto di vista naturalistico è molto bella, per tenere lo stadio con 10mila metri quadrati di servizi commerciali, con un parco fluviale straordinario. Abbiamo la sicurezza che una società seria come la Roma accetterà un punto di vista differente, se non fermiamo questa macchina scellerata per cui regaliamo volumetria in cambio di opere pubbliche, arrivamo al fallimento. Ci sono 13 miliardi di debiti per malaurbanistica. Stiamo facendo l’interesse collettivo della città facendo fare lo stadio in un’area sana e in modo che resti per sempre. Lo dico ancora una volta: non c’è interesse pubblico nel fare un ponte che già costruiamo e un prolungamento della metropolitana che mette in crisi tutta la tratta per due fermate. La parte politica non l’ho detta perché pensavo aveste contezza del progetto. C’è un problema di sicurezza tra Ostiense e Via del Mare? C’è intenzione di mettere in sicurezza questa cosa“.
17:28 - Il consigliere Agostini: “Il soggetto proponente sta modificando, su una valutazione politica, senza aver fatto un passaggio formale. In Conferenza di Servizi, la modifica sulla base di quali elementi concreti avviene? Da questo punto di vista, la modifica della sua visione come deve essere fatta? In conferenza di Servizi come ci si va? Come il Comune di Roma intende esercitare la sua funzione di diversa valutazione? È un fatto formale o politico? In Conferenza di Servizi il fatto politico è condizione necessaria ma non sufficiente. Come lo modifichiamo per fare in modo che sia un’opera compiuta?”
17:24 - Ancora Aurigemma: “La conferenza è registrata, vorrei invitare l’assessore a bloccare la Conferenza dei Servizi, se non lo si fa chiederò i danni erariali perché le persone coinvolte vengono distolte da altro nonostante l’amministrazione M5S non abbia alcuna intenzione di fare lo stadio”.
17:22 - Il consigliere Porrella: “La giunta precedente aveva una visione molto diversa da quella attuale, espressa dall’Assessore Berdini. Sarei contento di sentire cosa il comune deve, non deve o può fare. Vogliamo sapere perché il comune non fa qualcosa”.
17:21 - Le parole del consigliere Eugenio Patanè: “Mi pare di ricordare, ma vorrei anche il conforto delle sue parole, che il concetto di interesse pubblico non sia definito da nessuna norma, troviamo la definizione nella giurisprudenza del TAR e Consiglio di Stato. È una roba abbastanza aleatoria, si dice che si realizza in convergenza di interesse privato e diffuso, su un aumento patrimoniale dell’amministrazione pubblica e su una serie di valutazioni ambientali. Lei cosa considera per interesse pubblico? È un aumento patrimoniale sic et simpliciter, a quel punto si hanno dei paletti intorno ai quali si capisce cos’è. Se sto allo studio de La Sapienza, vedo numeri fantasmagorici in cui non entro nel merito. Ma se non si considera interesse patrimoniale come interesse pubblico, esso è dato da quei numeri”.
17:19 - Le parole del consigliere Sbardella: “Se sono pro o contro rileva poco, se non fa parte della procedura. La procedura prevede che ci si possa ripensare? Trovo aberrante ciò che ha detto Valeriani per due motivi. Quello politico è: noi ci siamo insediati nel 2013, ci sono stati tre sindaci e magari tra sei mesi c’è Pinco Pallino. Io non sono interessato a sapere il parere su questo progetto. Per quanto riguarda le Olimpiadi, il Comune poteva dire no? I terreni sono sempre di qualcuno, teniamoli fuori questi discorsi. La legge nazionale prevede che se si dichiara su un progetto la pubblica utilità quella vale come variante nella Conferenza dei Servizi. Entro nel secondo aspetto per cui ritengo dal mio punto di vista aberrante quello che ha detto Valeriani: se il Comune avesse ritenuto di poter fare una dichiarazione di non più pubblica utilità, l’avrebbe fatto. Manca il coraggio? Secondo me non lo possono fare, se non accolandosene le responsabilità, roba di cui discuterebbero i tribunali”.
17:10 - Le parole del consigliere Massimiliano Valeriani: “Come è stato detto considero questo progetto come una occasione di sviluppo per la città e rispetto ogni perplessità. Però ho ascoltato dalla ricostruzione dell’assessore Berdini, a cui nessuno ha negato correttezza e lucidità, una sorta di leggerezza, come se le sue parole fossero esposte da un comitato di quartiere. Perché lo dico? Perché la discussione avviene in un momento in cui non siamo in una fase preliminare, c’è in corso una Conferenza di Servizi che viene attivata da una delibera del Consiglio Comunale su cui si è espresso un pubblico interesse su un progetto che prevede una parte di interventi su cui sono state dette delle cose molto nette. Ci sono una serie di cose positive a cui contrappone una serie di pesi che sono maggiormente rilevanti rispetto ai pro. Mi chiedo, per dare senso a questo incontro, se non sarebbe serio emettere un atto formale che interrompe questo processo, i romani hanno espresso un voto per una maggioranza che ha tutto il diritto di discutere. La politica amministrativa attiene a un altro campo, il mio punto di vista è che la maggioranza attuale ha il dovere di esprimere in modo chiaro il proprio punto di vista. Qualche settimana fa ci siamo incontrati di fronte all’impianto, non sarebbe più serio dire una volta per tutte che non riteniamo tale l’interesse pubblico? Vi prendete la responsabilità e dite chiaramente ai romani che questo progetto deve ripartire da capo con le modifiche”.
17:07 - Le parole del consigliere Aurigemma: “Il mio intervento è propedeutico a quanto immaginiamo, presumo che per i prossimi anni Roma vivrà con un no perenne rispetto a quello che può essere di sviluppo. Si tratta di valorizzare un territorio, lì non c’è nulla se non criminalità e delinquenza. Purtroppo a differenza delle Olimpiadi, con un no motivato, qui il no lei lo ha motivato. Io rispetto e non condivido alcune opinioni. Lei viene qui da politico, perché fa parte di una Giunta, che con un largo successo elettorale è stata indicata dai cittadini di Roma per governare questa città. Non vorrei che questo rimpallo di competenze tra regione e comune possa andare a discapito dei cittadini di Roma. Si è iniziato un iter che non è stato modificato dall’attuale amministrazione, oggi ci ha esposto perché questa amministrazione non vuole fare lo stadio (Berdini ribatte, ndr). Ho ascoltato una serie di numeri in cui non mi è sembrato che lei sia favorevole allo stadio e che avrebbe individuato altre zone. Non penso che abbia senso tenere in piedi una Conferenza di Servizi al termine della quale sarà il Comune a fare gli atti propedeutici. La domanda sorge spontanea: che senso ha continuare a tenere impegnati gli uffici della Regione e del Comune su un’opera per cui lei non ci è sembrato convinto? Che senso ha che la Regione non prenda una posizione netta? Abbiamo capito che la Conferenza è di tecnici, non di politici. Non so se la linea politica di questa nuova amministrazione sia quella di non fare nulla per evitare di fare errori. È un po’ come se una banca per evitare i furti non apre fliali, questo significa paralizzare Roma per i prossimi 5 anni”.
17:00 - Le dichiarazioni del Vicepresidente Storace: “Le argomentazioni non le ripeto, solo su una non ho la stessa idea. Per me l’assessore Berdini non parla a titolo personale, quindi il problema è più serio. Però mi incuriosiscono le argomentazioni, lei ha detto che lo stadio non si fa. Non credo che la società che vuole fare lo stadio accetti queste condizioni. Ha ragione De Lillo quando dice che la Conferenza dei Servizi è un’altra cosa. La concessione per cui il Comune non deve spendere nulla è l’unico elemento di contraddizione che trovo in lei, credo che il Comune deve valutare se c’è beneficio per la città e se c’è spendere quei soldi. Ci racconta quanto costa tanta roba, senza discernere se serve. Il problema è quello che serve. Non ho trovato nemmeno uno spunto positivo sul progetto. Persino i pubblici ministeri trovano elementi a favore dell’imputato. Infine, sbaglio o avete approvato in Giunta un cronoprogramma in cui c’era scritto di portare in Giunta la variante il 16 novembre? Nella 147 si dice che si possono fare solo modifiche strettamente necessarie, altrimenti stiamo parlando di un’altra cosa e il Comune deve bocciare il progetto. Poi la dottoressa Manetti, mi ha giunto voce che si sarebbe messo di traverso il Governo tramite osservazioni del Ministero dei Beni Culturali, è vero?”
16:30 - La parola passa al consigliere regionale De Lillo: "“Lei ha chiarito un pensiero che avevo ben chiaro, che coi tecnici avevo già capito. Il fatto è che lei ci ha detto che è contrario a tutto ciò che ha sottolineato ma in realtà il progetto, sono convinto, è ormai realizzato. In tanti anni di amministrazione ho capito quello che è il perno della democrazia locale, che chi arriva dopo un’amministrazione e trova un progetto che anche se non piace l’assessore all’Ambiente ha dovuto accettare. Ho capito che lei critica legittimamente questo progetto, ma ha detto chiaramente, e questo ha suscitato la reazione di Civita, che questo progetto, con la Conferenza di Servizi, è determinato, finito, realizzato. Questo mi è sembrato. Io ritengo che oggi si debbano chiarire le responsabilità. La regione ha ricevuto un procedimento che terminerà con la Conferenza di Servizi, Zingaretti e Civita devono dirci qui, davanti a tutti, se vogliono concludere questo procedimento. Vi dovete una volta ogni tanto prendere la responsabilità, dire che è un progetto che è stato iniziato da un’amministrazione precedente, che ha determinato un interesse pubblico secondo tutti gli standard, che sono comprese in una variante urbanistica. La palla passa alla Regione che ci deve dire se vuole terminare questo iter e non può rimbalzare la palla a un’Assemblea Capitolina che deve solo chiudere, mettere la parola fine al procedimento o riaprire, come vorrebbe la maggioranza, una variante urbanistica di cui non c’è più bisogno. Sono contento della sincerità di Berdini, a cui va la mia stima, ma ha chiaramente detto qual è il pensiero dell’uomo, dell’urbanista e dell’Assessore, che avrebbe fatto diversamente se avesse avuto il progetto dall’inizio. Questo iter è finito, solo voi potete dire la parola fine e costruire questo rilancio della nostra città. Il denaro pubblico va rispettato, ma spendere una cifra per fare una stazione nel deserto è una vergogna, spenderla per un quartiere visitato avrà un’altra valenza. Si è parlato solo di cemento, ma si farà uno dei più grandi parchi di Roma. Villa Borghese avrà 80 ettari, noi come Regione, se l’assessore Civita si prenderà l’impegno, daremo un parco pubblico che sarà utilizzato dai nostri figli, dai cittadini, che sarà di 62 ettari. Ci sarà una nuova Villa Borghese che nascerà in una zona che nessun romano ha visto per il degrado, potremo andarci in bicicletta, attraverso il Tevere, sarà un’opera straordinaria”.
16:05 - Prende la parola Paolo Berdini: “La variazione urbanistica c'è perché è una variante gigantesca, non lo dico io. È un progetto che io non considero positivo. In giro per l'Europa ci sono almeno 5 o 6 stadi strepitosi che si trovano nel centro di ogni città. Se la Roma avesse scelto un'altra zona per costruire lo stadio, magari più abitata, dove i bambini sarebbero potuti scendere da casa per andare a formarsi nella squadra della Roma, io ne sarei stato molto felice. L'area di Tor di Valle è accessibile solo a mezzi individuali carrabili. Noi siamo favorevoli allo Stadio della Roma, perché questa è una prerogativa della legge sugli stadi, siamo molto meno felici su come è stata scelta l'area. Questo straordinario regalo che la Roma calcio fa alla città diminuisce mano a mano che si leggono le carte. Sono stato abituato negli ultimi anni a sentirne di tutti i colori. L'Università ha detto che questa sarà la molla che risolleverà Roma, vorrei vederli in faccia perché posso citare il caso della Bufalotta dove il Comune di Roma è stato commissariato dal Tar per poter cambiare quelle destinazioni non residenziali che diventeranno tutte case. Per questo andrei molto cauto. Sicuramente questa opera (Stadio della Roma, ndr) porterà benefici nelle casse di qualcuno ma non nelle casse del Comune di Roma. Come mai Roma ha 13 miliardi e mezzo di deficit se il futuro è così straordinario come dicono? Se lo stato volesse potrebbe far sprofondare questo Comune. Aggiungo che la Regione Lazio è stata molto generosa con la società della Roma perché questa non ha consegnato i documenti entro il 3 novembre 2016 ma potrà consegnarli entro il 30 novembre. Quindi secondo questi tempi noi dovremmo approvare la variante urbanistica in 16 giorni d'istruttoria. Arriviamo al dunque della questione. La follie dell'area scelta per lo stadio sono in questi numeri presenti in uno specchietto presentatoci dalla Roma: sistema per lo smaltimento delle acque piovane costa all'amministrazione 9.6 milioni di euro. Questo significa che l'area scelta non è la più adatta perché in caso di pioggia servono delle idrovore. Questi strumenti dovranno essere gestite dal Comune in eterno. C'è interesse pubblico nell'accettare questa cosa? Noi non siamo disposti, spetta alla Roma. Questo quindi toglie una parte delle tre torri. Nei prossimi anni verrà ultimato il ponte della Magliana, che è costato 140 milioni di euro. Ditemi voi se è possibile accettare un altro ponte vicino che servirà solo lo stadio della Roma. Quindi alla Roma diciamo che o utilizza il ponte che stiamo costruendo oppure è un problema loro. Quindi dal pacchetto della Roma noi leviamo 42 milioni di ponte e 48 milioni dello svincolo sulla Roma-Fiumicino. Inoltre non ha senso attivare nel giro di un chilometro tre ponti (ponte del GRA, ponte dei congressi e ponte della Roma) in una città che poi per altri 20 km non avrà ponti. Poi, nella documentazione presentata in Consiglio Comunale dall'ex sindaco Marino, c'è scritto che almeno la metà degli utenti dello Stadio dovranno essere serviti dal ferro. I miei uffici sostengono che il prolungamento della metro B fino allo Stadio sarà assolutamente deleterio dal punto di vista infrastrutturale. Quindi per andare al lavoro all'Eur i tempi saranno più lunghi. Non è un problema politico, quindi cascano altri 54 milioni di euro. Come ci arriviamo a questo Stadio della Roma? Inoltre la Roma ha messo nel progetto la costruzione di una stazione della tratta Roma-Lido che costa all'erario 13 milioni di euro. Io questa cosa non la condivido, quindi questo anche non sta nell'interesse pubblico. Ultimo punto, i parcheggi. Noi dovremmo pagare 74 milioni più 29 milioni più 26 milioni per fare i parcheggi. Che lo facciamo noi questo stadio? Io sono tifoso della Roma e quando vado allo stadio e trovo i parcheggi sporco me la prendo con il sindaco. Quindi noi ci dovremmo prendere 100 milioni di euro di parcheggi da pulire in una zona del genere? La nostra posizione è dunque duplice: o la Roma rinuncia a 220 milioni di opere che non servono alla nostra città ma servono al privato, facendo quindi 63.000 metri quadrati di superficie (sarebbero due Hilton), quindi fanno lo stadio e uno zona commerciale di corredo come fatto da Juventus e Udinese; oppure la Roma potrebbe valutare infinite altre zone per fare lo stadio. Avere uno stadio in periferia a costo zero è una cosa, se invece costa 200 milioni di soldi pubblici non va bene”.
15:55 - Poco prima dell'inizio dell'audizione, il Vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Storace ha fatto partire dal proprio telefonino la canzone Grazie Roma, evidenziando la propria posizione sul tema stadio.
15:40 - Inizia ora la Commissione ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica. L'audizione è stata convocata dalla Regione Lazio per avere una posizione chiara da parte del Comune di Roma in merito allo Stadio della Roma.