Spalletti ritrova la Roma: dalle "galline del Cioni" al "topino", le frasi più celebri del tecnico nella Capitale
Juventus-Roma non è mai una partita come le altre, a maggior ragione quella in programma sabato 20 dicembre alle 20:45 all’Allianz Stadium, dal momento che sulla panchina bianconera figura il grande ex Luciano Spalletti.
Il tecnico di Certaldo ha guidato la Roma in due circostanze – tra il 2005 e il 2009 e poi tra il 2016 e il 2017 – conquistando tre trofei (due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana), oltre a sfiorare uno scudetto e raggiungendo per due volte di fila i quarti di finale di Champions League. Non solo, sotto la gestione Spalletti i giallorossi hanno raggiunto il punteggio massimo della loro storia in un campionato a 20 squadre, ossia 87 punti, purtroppo insufficienti per vincere il tricolore.
Si può affermare, dunque, che Spalletti sia entrato di diritto nella storia della Roma, motivo per il quale è da annoverare tra gli allenatori più influenti della storia capitolina. Oltre ai risultati ottenuti in campo, l’allenatore di Certaldo viene ricordato per il suo carattere per così dire “particolare”, esternato anche da alcune dichiarazioni famose rimaste impresse nella memoria dei tifosi. Qui prendiamo in esame solo quelle rilasciate mentre era allenatore della Roma.
TOTTI, LA BANCA E IL PARAGONE CON LA VOLPE – Nel 2006, poco prima del Mondiale, Pelé elogia Francesco Totti venendo seguito da Spalletti: "Sono d'accordo con Pelé, anche perché se ne intende più di me: è Totti il giocatore più forte al mondo. Dargli la palla è come metterla in banca, è lui l'allenatore di questa Roma". Anni dopo, Spalletti arricchisce il concetto con un curioso paragone: "Avvicinare Francesco all'area di rigore è come mettere la volpe vicina al pollaio: trova sempre lo spazio per creare terrore. Totti fa gol, è bravo a mandare, a non dare punti di riferimento e quando calcia trova sempre i cantucci".
“IL TACCO, LA PUNTA” – Espressione celeberrima, preludio alle dimissioni nel settembre 2009. Nella conferenza stampa post Roma-Juventus, Spalletti scuote i suoi: "Nei risultati è più facile ammorbidirsi e credersi bravo e andare meno a lavorare sul particolare e sullo sporco. Ci si specchia nel numero e nel titolo. È cinque anni che dico gli equilibri, gli equilibri, gli equilibri. Il tacco, la punta, il numero, il titolo, il gol, gli equilibri, se non si fanno i contrasti non si vincono le partite. Poi da questo bisogna partire, altrimenti parliamo di aria fritta fino a domani mattina". Risultato? Roma sconfitta 1-3 e addio con il tecnico di Certaldo.
IL MANTRA – Una delle frasi più iconiche è "Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada". Spalletti ha ripetuto queste dichiarazioni in più di un’occasione, tanto da essere diventate una sorta di “mantra” per l’allenatore toscano.
LE GALLINE DEL CIONI – Nella conferenza stampa post Roma-Palermo 4-1 dell'ottobre del 2016, un giornalista pone una domanda a Spalletti a proposito dell’ambiente e della prestazione di Juan Jesus. Il tecnico dapprima ride, poi sbatte la testa calva sul tavolo e risponde enigmatico: “È che le galline del Cioni hanno bisogno di mezzo chilo di granturco al giorno e bisogna dargli da mangiare. Il Cioni è quello che abita vicino casa mia a Certaldo, e bisogna nutrire tutti i giorni le galline del Cioni. Non è soddisfacente come risposta?".
IL TOPINO E LE SUPPOSTE – Altro show in una conferenza stampa del 7 febbraio 2016, quando Spalletti risponde così a tutte le presunti voci trapelate nelle segrete stanze di Trigoria e riportate in qualche giornale: “Di sicuro il topino è un po’ sordo, perché riporta le cose sbagliate. Gli daremo le supposte”.
LA FOTO DI GYOMBER – Nella stessa conferenza stampa, Spalletti esalta Norbert Gyomber, difensore e meteora della Roma di quel periodo: “Ci tengo a sottolineare la prova di Gyomber col Sassuolo, con la testa bendata e un dito del piede rotto. Va portato come esempio, di lui mi ricorderò. Non a caso De Rossi ha appeso la fotografia del compagno sull’armadietto dello spogliatoio”.
“SE TOTTI SMETTE, VADO VIA ANCHE IO” – Siamo nella primavera del 2017 ed è già esploso da qualche giorno il celeberrimo caso con Totti. Ogni occasione è buona per il giornalista di turno per fargli una domanda sul capitano, oramai sulla via del ritiro. In una conferenza stampa, Spalletti replica in maniera provocatoria: “Io non voglio che smetta con me e se lo fanno smettere vado via anche se vinco. Se faccio il Triplete non rimango lo stesso”. A fine stagione, Totti appende gli scarpini al chiodo mentre Spalletti non rinnova e firma per l’Inter.
"NON ESCLUDO IL RITORNO"- Durante la conferenza stampa di addio, nel 2017, Luciano Spalletti fa capire che potrebbe non essere stata l'ultima esperienza in giallorosso, citando il celebre epitaffio sulla tomba di Franco Califano: "Non escludo il ritorno": "Cito un cantautore romano che sulla tomba ha scritto «non escludo il ritorno». Mi garba questa cosa qui".
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