Frongia, Movimento 5 Stelle: "Non c'è interesse pubblico nel progetto del nuovo stadio, c'è rischio idrogeologico"

17.11.2014 15:48 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Radio
Frongia, Movimento 5 Stelle: "Non c'è interesse pubblico nel progetto del nuovo stadio, c'è rischio idrogeologico"
© foto di LUCIANO ROSSI

Daniele Frongia, consigliere dell’Assemblea Capitolina del Movimento 5 Stelle, ha parlato ai microfoni di Radio Radio:

“Noi siamo favorevoli alla costruzione dello stadio, siamo contrari a questo progetto, che prevede la costruzione di un quartiere, una nuova centralità. Dentro c’è un piccolo francobollo del 10% che è lo Stadio, fatto di palafitte perché il terreno non è adeguato. È un caso unico in tutto il mondo, la posizione è critica. Compensazioni? Abbiamo esaminato attentamente quello che verrà fatto, verranno create opere strettamente funzionali allo stadio, tutto quello che verrà fatto risolverà solo problemi relativi allo stadio. Potremmo paragonare altre esperienze, come lo stadio della Juventus, quelli inglesi o i tedeschi. Si sta creando un polo direzionale, un milione di metri cubi per uffici. Ho avuto il primo abbonamento della Roma nel 1983, sono un po’ in difficoltà, ma quello che ho sperimentato è che carte alla mano e discutendo anche col tifoso si riesce a vedere che di pubblico interesse c’è ben poco. Stiamo cercando di mettere paletti a tutela dei romanisti stessi.

Vincolo idrogeologico? Mi costa fatica dar ragione a Lotito… queste non sono informazioni nostre, siamo andati a vedere sul sito com’è l’area, il rischio idraulico di quest’area e quella limitrofa si aggira tra R3 e R4. Per R3 sono possibili problemi per l’incolumità delle persione e danni a edifici e persone, per R4 si intende perdite di vite umane, grave lesioni e danni a uffici. Se la Roma non sa queste cose? Per noi non è questo l’elemento più importante, è uno dei tanti punti. Da questo punto di vista dicono che metteranno in sicurezza un fosso che è la causa del problema, in molti piani di zona sono da vent’anni dicono questo. Eppure quello che vediamo è che tutti questi territori vanno sott’acqua. Esondazioni a Tor di Valle? No, ma non ci sono un milione di metri cubi sopra. Parliamo di un intero quartiere.

Parliamo di un luogo scelto da 82, ma non si sa quali siano gli altri 81. Si poteva fare da un’altra parte. Questa zona è sicuramente non idonea, c’è stato un interesse forte da parte del privato, pensiamo ai legami tra Parnasi e Unicredit. L’intero progetto non è un favore che si fa alla Roma, ma a pochissimi privati. Creiamo del valore quando si edifica, rappresenta utilità del privato. Altro punto critico è la mobilità: gli interventi che si intende fare sono strettamente funzionali al solo stadio. Nella delibera lo stadio è il 14% dell’intera struttura, non si parla di tutto il resto. Per il centro direzionale che si intende costruire, le persone cosa faranno? Rappresenteranno un carico urbanistico elevatissimo. La vita delle persone sarà peggiorata, chi si lamenta oggi all’Olimpico troverà gli stessi problemi. I tifosi e le persone non arrivano in elicottero e poi prendono la macchina, le arterie sono sempre le stesse, i potenziamenti non ci sono. L’occupazione? Abbiamo ascoltato la Confederazione Artigiani, hanno detto che lo stadio farà perdere i posti di lavoro. In un quadrante già saturo di centri commerciali, quelli andranno a chiudere. È un grido d’allarme preciso e serio, in un’ottica complessiva. Abbiamo studiato i progetti degli altri stadi, non c’è solamente lo stadio ma una parte commerciale, ma qui è completamente stravolto. In Assemblea ci troveremo a votare una pubblica utilità in base a una cambiale in bianco, non abbiamo i definitivi. Non sappiamo cosa insisterà su quest’area. Si parla delle torri, è fuori dalla concezione di quello che secondo noi è uno stadio. Il progetto di Viola non era distante, naufragò a causa di problemi politici. Abbiamo fatto la collezione da parte degli esponenti del PD, ci sono molti problemi. Bisogna stare attenti alle dinamiche interne del partito che ci governa, io sono d’accordo, ci sono passaggi importanti tra cui la conferenza dei servizi.

Sono quasi 30 anni che si parla di questo stadio, è stata fatta una legge che dà la possibilità di velocizzare l’iter. Noi l’allarme l’abbiamo lanciato tre mesi prima di Lotito. Facciamolo lo stadio, ma in modo tale che ci si possa giocare. Nel 2017 è una follia, non prendiamo in giro le persone. I tempi contraddicono l’evidenza, nel 2017 avremo un pezzo in più della metro? Facciamo delle scelte oculate per sbrigarci e dare uno stadio alla Roma.

È un valore di mezzo miliardo di euro che è stato dato al privato. Noi abbiamo fatto i nostri interventi in aula, anche se in uno degli ultimi eravamo in pochi ad assistere. Un consigliere del centrodestra mi ha detto che questo progetto è una porcata. Mentre uno del centrosinistra mi ha detto che è d’accordo con questi tre commi, a favore di tutta la cementificazione dell’area.

Per i tempi prestabiliti lo stadio non si farà. Ho la certezza matematica che quello che dicono Pallotta e Marino, ovvero la costruzione in due anni, è impossibile. I tempi ragionevoli si vedono dalle altre opere pubbliche in quanti anni vengono fatte a Roma. Ai nostri colleghi chiediamo sempre un maggior impegno nel vedere le carte, ci sono alcuni che in consiglio comunale votano a favore o in contrario senza essere preparati”.