Zebina: "Scene da far west nel mio primo mese a Roma. Presi una manganellata in testa da un tifoso giallorosso"

Zebina: "Scene da far west nel mio primo mese a Roma. Presi una manganellata in testa da un tifoso giallorosso"Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 09:06Interviste
di Luca d'Alessandro

Jonathan Zebina, difensore della Roma campione d'Italia, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Eccone un estratto

Dopo due anni a Cagliari, la cercarono in tanti. A spuntarla fu la Roma.
«Ricordo il primo mese, fu tutto molto strano. I tifosi ci contestarono a Trigoria dopo l’uscita dalla Coppa Italia. C’erano gli elicotteri, i furgoni della polizia, pattuglie ovunque. Scene da far west…».

E pensare che dopo 8 mesi siete diventati campioni d’Italia…
«Una giornata memorabile. Le racconto questa: il giorno di Roma-Parma c’era così tanta tensione che io, prima della partita, abbracciando il mio ex compagno Mboma, scoppiai a piangere. Ero agitato…».

I tifosi, poi, a pochi minuti dalla fine rischiarono anche di rovinare tutto.
«Una cosa assurda, Capello era inferocito. Aveva paura che facessero perdere la partita a tavolino a causa dell’invasione. Perché al fischio finale fu uno spettacolo. Ricordo che in un attimo il campo si era riempito».

A proposito di Capello e del suo trasferimento a Torino, i romanisti le diedero del traditore. Le ha fatto male?
«È una cosa che ho sempre trovato strana. Il ciclo in giallorosso è finito e scelsi di seguire Capello alla Juventus. Finimmo a meno prima dovevano andare ed ero in brocco, poi improvvisamente un traditore?».

In carriera non sono mancati gli scontri con i tifosi. A Roma prese una manganellata in testa.
«Sì, perché non mi sono mai nascosto e ci ho sempre messo la faccia. Non andavo a cena con i capi della tifoseria e con i giornalisti. Ho pagato il fatto di essere un tipo solitario. A Roma giravano tante cose non vere sul mio conto. Si figuri, io in discoteca mi addormentavo…».

Anche a Torino, poi, litigò con un tifoso.
«A Roma fu molto doloroso. Tornai a casa con un bozzo in testa. Credo che quello sia stato l’epilogo della mia storia in giallorosso. Con la Juve, invece, passavamo un brutto momento e nel corso di una contestazione un tifoso mi spinse...»