Smalling: "Fondamentale apprendere la lingua. A Roma per imparare, qui è una sfida"
Il difensore inglese della Roma, Chris Smalling, non è ancora riuscito ad esordire con la maglia giallorossa a causa di un sovraccarico muscolare all'adduttore che lo ha tenuto fuori prima col Sassuolo, poi con l'Istanbul Basaksehir. Intanto, come si legge sulle colonne del Telegraph, ha rilasciato un intervista al quotidiano inglese. Ecco le sue parole: "Ci sono pochissimi giocatori inglesi che vanno all'estero e quelli che lo fanno sono in gran parte buoni giocatori, altrimenti non se ne sarebbero andati. Credo che la loro rovina sia in gran parte la lingua. Sul campo puoi imparare le diverse basi come sinistra, destra e dietro di te, ma fuori dal campo vuoi avere quell'influenza intorno al gruppo. Viaggeremo insieme come una squadra, quindi è importante comunicare il più possibile. Questo mi aiuta a sentirmi più a mio agio con i miei compagni di squadra. Rende l'esperienza migliore. Con i giocatori che non conoscono bene la lingua inglese, fuori dal campo c’è una grande divisione. Imparando posso avvicinarli e conoscerli appena possibile”. Poi, parlando della cessione dal Manchester United e del mister Solskjaer, Smalling spiega: “Mi ha detto che avrei giocato. Sono abituato a giocare quando sono in forma.
Anche se potrebbe essere stato leggermente diverso in questa stagione. Avrei disputato le partite di coppa e poi, in campionato, a seconda degli infortuni. Se avrei giocato 40 partite? Potrebbero essere state 20-30. Ancora un buon numero di partite, ma voglio giocare di più. Avevo parlato con il mister prima che arrivasse Harry Maguire e sapevo di essere dietro di lui e Vic Lindelof, ma nelle stagioni precedenti avevo iniziato dietro, dopo quattro o cinque partite in cui mi ero impegnato. Adoro le sfide e quando arriva un nuovo difensore centrale, questo può farti alzare il livello gioco. Devi mostrare di più, devi essere più coerente. Se fossi rimasto avrei accettato quella sfida e sarei stato molto fiducioso che avrei giocato il numero di partite di cui ero degno. Allo stesso modo ho una sfida qui a Roma. A fine stagione avrò un elemento aggiunto che alcuni difensori non avranno. Questa è l'occasione perfetta per provare a vivere in una cultura diversa – afferma -. A questo proposito è come un cambiamento totale, anche se il calcio è ancora lo stesso".