Sella: "Pjanic non è un talento. La Roma mi sembra l'Udinese..."

27.01.2016 18:35 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Rete Sport
Sella: "Pjanic non è un talento. La Roma mi sembra l'Udinese..."
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Queste le dichiarazioni di Ezio Sella, ex allenatore della Roma, ai microfoni di Rete Sport:

Cosa manca alla Roma? 
“Alla Roma mancano giocatori di personalità che possano servire al momento giusto. Penso che sia un problema mentale, le pressioni che ci sono all’esterno e, ci sono giustamente, perché la squadra capitolina ha fatto vedere di poter competere per il titolo. L’ambiente romano lo conosciamo tutti. Non è una giustificazione, è solo un dato di fatto. Nel momento in cui parti bene, poi ha qualche difficoltà se non hai giocatori di caratura morale fai fatica. Quando giochi in grandi piazze, conta vedere l’aspetto caratteriale. Nell’anno di Capello, avevamo dei giocatori straordinari, anche lì ci sono stati dei momenti di difficoltà, ma tre o quatto calciatori sono stati basilari per superarli. Nella scelta degli uomini che devi prendere per vincere, devi vedere la capacità nel saper reagire. A Roma basta che uno fa bene due partite consecutive e già lo si considera un fenomeno”.

Pjanic?
“È un buon giocatore, ma non parliamo di un talento, riesce a strabiliare e a fare delle cose buone una o due partite, poi per quattro o cinque non lo vedi più. Credo che questo calciatore sia stato sopravvalutato, sicuramente sull’aspetto tecnico ha qualcosa ma non riesce a essere determinante nella continuità del gioco; nei momenti di difficoltà non prende in mano la squadra e non trascina i compagni dando un contributo importante per cambiare volto alla partita, lo fa raramente, ma per essere bravi bisogna dimostrarlo in trenta partite”.

I continui stravolgimenti?
“I più forti li tieni e poi aggiungi le pedine mancanti per aprire un ciclo, la Roma assomiglia sotto certi aspetti all’Udinese, sicuramente compra dei giovani interessanti e poi li vende. Non so se questa politica alla lunga possa pagare, poi le grandi squadre i migliori se li tengono”.

Florenzi? 
“Non penso che si monti la testa: è un ragazzo serio, equilibrato, attaccato alla maglia e al proprio lavoro. È il giocatore che ha fatto qualsiasi ruolo facendo sempre bene, poi ci può essere un momento di nervosismo, ma da lui non ti puoi aspettare che prenda in mano la squadra, perché può sbagliare qualche volta. Io partirei da Florenzi per costruire una grande squadra”.

El Shaarawy?
“Sotto l’aspetto tecnico è un calciatore con qualità e sopra la media, è uno che attacca la profondità e gli spazi con i tempi giusti, adesso dipende tutto da lui, perché ha un’occasione importante per dimostrare il proprio valore. Ha fatto gli ultimi anni in chiaroscuro, indubbiamente ha delle qualità, speriamo che sia arrivato con la vogia di essere protagonista”.

Perotti e un difensore?
“A me piace da morire, ha grande talento, può fare la differenza, ma anche lui sotto l’aspetto della continuità deve migliorare. Fa gol e li fa fare. Sarebbe un bel passo dal Genoa a Roma, partiamo da una buona base. Prenderei Acerbi, perché tecnicamente, fisicamente e tatticamente è attento e preparato e poi a certi livelli la fisicità è importante: poi nei contesti internazionali sarebbe più adatto di Tonelli”.