Lobont: "Ci dispiace molto per Goicoechea, gli stiamo tutti vicini. Ho un bel rapporto con Andreazzoli"
Bogdan Lobont ha rilasciato una lunga intervista a Roma Channel. Di seguito le sue parole.
È un momento particolare questo per la Roma, come si supera?
“Speriamo di passare velocemente questo momento. La Roma non è una squadra da nono posto, dobbiamo restare uniti tutti e lavorare ogni giorno per andare in campo e prendere il massimo da ogni partita”
Il tuo grande spesore professionale è una caratteristica che hai preso negli anni?
“Ho imparato nel tempo, certamente anche a Roma dove ho appreso tante cose in questi anni”.
Qual è l’inizio per un portiere? Partire da secondo per arrivare primo o partire da titolare è sempre avvantaggiato?
“Secondo me per un portiere è fondamentale stare bene con la testa, è fondamentale l’aspetto psicologico. Quando è chiamato in causa bisogna fare tutto ciò che si è provato in allenamento per aiutare la squadra”.
Andreazzoli?
“Ho un bel rapporto con lui e con tutti gli allenatori che mi hanno allenato. Speriamo di uscire presto da questo momentaccio. È una persona per bene e farà sicuramente vedere tutto quello che ha imparato negli anni”.
Cosa non ha funzionato con Zeman?
“Non te lo so dire. Non sono in grado di fare un’analisi di quello che non ha funzionato. Sono i dirigenti che fanno queste cose”.
Hai rifiutato il Chievo, dove avresti potuto guadagnare di più e giocare titolare. Ti senti un leader?
“Non mi sento un leader, mi sento un giocatore della Roma come gli altri. La squadra non andava bene, era un momento delicato e ho deciso di rifiutare l’offerta. Non volevo lasciare la barca in un momento difficile. Qui ho conosciuto tante persone che mi hanno aiutato nei momenti difficili”.
Lunedì avresti dovuto partecipare ad una riunione con arbitri e tesserati ma hai preferito non andare…
“Era un giorno importante, la presentazione del nuovo allenatore e sono rimasto qui. Era più importante rimanere qui che andare a Milano per quella riunione”.
A te piace molto scherzare, anche raccontare barzellette…
“No, no, è difficile farlo in italiano…”
Hai avuto fiducia in tutte le gestioni, quale il segreto?
“Non mi sono mai permesso né mi permetterò mai di discutere un allenatore, rispetto tutte le decisione che prende”.
Il momento più bello alla Roma?
“Tanti, il giorno in cui ho firmato per la Roma. Un momento importante per la mia carriera”.
Come passi il tuo tempo fuori da Trigoria?
“A casa con la famiglia”.
Si è parlato tanto dei portieri della Roma quest’anno…
“Non solo quest’anno, da quando sono qui sempre se ne parla”.
Quanto è difficile essere portiere della Roma?
“Non è difficile, è bello. C’è pressione ma c’è anche per i giocatori, non solo per i portieri. Poi se hai scelto di fare questo mestiere, la pressione l’avrai ovunque”.
La prima palla è veramente quella più difficile?
“Dipende, se la prima palla è un tiro sotto l’incrocio non puoi fare niente. Basta avere la testa giusta e si uscirà da questo momentaccio”.
Stekelenburg come ha vissuto questo suo momento?
“Chiedi a lui.. (ride ndr). Ne parliamo tra di noi e rimane tra di noi. Abbiamo un bel rapporto. Ci aiutiamo tanto, quando gioca Stek lo aiutiamo tanto e così con Goicoechea. Ci dispiace tanto per quello che è accaduto a Mauro. Gli stiamo tutti vicini, avrà la forza di andare avanti”.
Come si superano questi momenti per un portiere?
“L’importante è non pensare più a quello che è accaduto. È difficile ma bisogna pensare positivo perché non si può più tornare indietro. Bisogna guardare avanti e lavorare”.
La Roma dove può arrivare?
“La Roma ha sempre avuto la forza di riprendersi, mi ricordo nel 2009/10, quando sono venuto qui, la Roma stava agli ultimi posti e poi abbiamo fatto un campionato eccezionale”.
Molti hanno paragonato Andreazzoli a Spalletti, pensa possa essere simile come gestione del gruppo?
“Non ho avuto la possibilità di lavorare con Spalletti, vediamo cosa succede”.
E’ un gruppo molto giovane…
“E molto unito”.
Come si aiuta un giovane, cosa bisogna fare e cosa non bisogna fare?
“Bisogna avere la testa a posto e chi è venuto a Roma ha dimostrato di averla”.
Cosa significa la Roma per te?
“Tutto, mi ha regalato tante belle cose. Mi spiace non aver potuto dare lo stesso”.
Rapporto con i tifosi?
“Penso di avere un bel rapporto con tutti”.
Il ricordo più bello della tua vita?
“Quando sono nati i miei figli”.
Quello sportivo?
“Sono tanti, tutte le vittorie nelle squadre dove ho giocato”.
Il tuo futuro: allenatore, dirigente?
“Non voglio pensarci. Penso al domani, non mi piace fare troppo ipotesi sul futuro. Nella vita non si sa mai quello che potrà accadere”.