Karsdorp: "La Roma mi ha dato un'altra possibilità e mi sono fatto trovare pronto"

16.02.2021 14:08 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
Fonte: ad.nl
Karsdorp: "La Roma mi ha dato un'altra possibilità e mi sono fatto trovare pronto"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il difensore, classe '95, Rick Karsdorp dell'AS Roma ha rilasciato la seguente intervista ad AD (ad.nl) in merito alla sua esperienza in giallorosso.

Sulla sua titolarità nell'AS Roma.
"È cambiato tutto. La storia la conoscete tutti: sono tornato al Feyenoord per giocare con continuità ma le cose sono andate diversamente a causa di un infortunio all'inguine, che mi ha costretto a sottopormi ad un intervento chirurgico. Quando mi sono ristabilito, all'improvviso è scoppiata la pandemia legata al COVID-19 ed il campionato è finito lì. Così, sono tornato alla Roma".

Sulla sua esperienza, fin qui, all'AS Roma.
"Sono tornato alla Roma con zero aspettative ma con un po' di speranza. Non avevo fatto vedere granché, in due stagioni, alla Roma ma, dopo un colloquio con il tecnico (Paulo Fonseca, ndr) e con la direzione del club, ho sentito che c'erano delle buone possibilità per far bene. Sia io che il mio nuovo agente, Johan Henkes di H2 Agency, siamo stati contenti. Sono partito subito titolare contro l'Hellas Verona nel primo turno di campionato ed è andata bene, nonostante abbia subito un piccolo stiramento al tendine del ginocchio. Ho impiegato tre partite per riprendermi ma, per il resto, sono sempre stato utilizzato dal primo minuto. Diciassette presenze in campionato, tre in Europa League ed una in Coppa Italia".

Su quale sia stata la chiave per prendersi un posto da protagonista nella Roma.
"Dirò una banalità ma questo è il calcio. Hanno pensato di darmi un'altra possibilità ed io mi sono fatto trovar pronto. La Roma ha iniziato a giocare in un modo diverso rispetto al passato e, in questo sistema di gioco, mi trovo molto meglio. La differenza più grande, rispetto al passato, è che sono in perfetta forma fisica. Questo è il grande problema che ho avuto in passato anche, come ti dicevo prima, al Feyenoord. Il fatto di stare un po' lontani dai campi a causa del Coronavirus, per me, non ha avuto alcuna influenza negativa. Ero pronto e sapevo cosa aspettarmi quando avremmo ripreso".

Sul suo ritorno alla Roma.
"Quando sono arrivato alla Roma, dal Feyenood, per la prima volta, non conoscevo nessuno. L'unico che conoscevo era Kevin Strootman (attualmente al Genoa, ndr). Mi sono dovuto abituare al tenore di vita italiano, al modo di giocare in Serie A, al club e alla lingua. Adesso, ho potuto saltare quella fase. Nonostante non ci siano più dei miei connazionali, come il già citato Strootman, e Kluivert (in prestito al Lipsia in Germania, ndr) riesco benissimo a cavarmela da solo. Sono sempre stato convinto che sarei andato a giocare in un grande club come la Roma. Hai visto il video di Natale in cui viene regalata una maglia della Roma con il nome e numero di Džeko? Quel bambino è stato invitato qui, a Trigoria, per incontrare Edin. Una cosa così arriva a tutto il mondo. La portata che hanno i club olandesi, ad esempio, è molto inferiore. Da calciatore è un aspetto che noti immediatamente".

Sul suo ruolo.
"Il nostro sistema di gioco è caratterizzato da cinque difensori che, alternativamente a seconda di chi è in possesso palla, salgono tramite gli esterni da un parte e dall'altra".

Sul modulo e sul compagno di squadra Leonardo Spinazzola.
"I compiti di Leonardo (Spinazzola, ndr) a sinistra sono gli stessi che ho io a destra e questo mi piace. La Roma, in passato, ha giocato con un 4-3-3 che, ovviamente, conosco. Ho vinto così un campionato con il Feyenoord (2016-2017, ndr) giocando con quel sistema di gioco. Questo che utilizziamo adesso (3-4-2-1, ndr) è diverso ma lo interpreto bene perché mi è sempre piaciuto propormi in fase offensiva. Spinazzola non pensavo che potesse far così bene contro l'Olanda. Ha gamba e si propone con continuità in avanti. Per quanto mi riguarda, nelle prime due partite non sono riuscito ad arrivare sul fondo dal primo all'ultimo minuto ma, adesso, non è più un problema. La condizione fisica c'è e, in questo sport, è tutto".

Sul fatto se sia nei suoi pensieri il selezionatore dell'Olanda, Frank de Boer.
"Ahahah... non sono io che devo avere Frank de Boer nella mia testa ma il contrario. Se sono nella sua testa, ci sono possibilità di entrare a far parte della Nazionale olandese".

Sulla Nazionale olandese.
"È troppo facile parlare di Nazionale in questo momento. Non ho giocato per molto tempo e adesso, che gioco con continuità in Serie A, dovrei reclamare ad alta voce un posto con gli Oranje? Non funziona così. L'ultima volta sono stati convocati Dumfries (PSV, ndr) ed Hateboer (Atalanta, ndr) che, a mio modo di vedere, si sono messi in evidenza per un periodo di tempo più lungo rispetto al mio".

Sugli stadi vuoti.
"È molto fastidioso per le squadre ed i tifosi, come giocatore posso gestirlo. Se riduce la tensione? Non ho mai avuto questo tipo di problemi. Questo è chiaramente un periodo strano. Non possiamo fare più di tanto, il calendario è molto compresso. Stiamo andando bene e questo ci dà uno stimolo a fare sempre meglio".

Sul suo atteggiamento in campo.
"Sono convinto di saper giocare bene a calcio. Dovevo solo conquistare la fiducia dell'ambiente e rimanere in forma. In questo momento, sto giocando molto e questo ti fa acquisire sempre maggiore fiducia".