Gautieri: "Gasperini è stato più determinante rispetto a Spalletti"
Carmine Gautieri, ex calciatore della Roma, oggi allenatore, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM.
Parlando di Juve-Roma con te, è impossibile non parlare di quel clamoroso rigore non dato nella stagione 1997/1998.
“Sinceramente, a distanza di anni, ancora faccio fatica a capire perché non sia stato dato un rigore così eclatante. Io ti devo dire che poi l’anno scorso ero a Bergamo, passeggiavo per il centro e incontrai Messina. Ti premetto che io l’avevo anche resettando quell’episodio e mi ero anche dimenticato che fosse lui l’arbitro. Comunque, mi disse che aveva fatto un errore clamoroso e che era rigore netto. Penso che, in quell’episodio, forse non è stato neanche aiutato dall’assistente che comunque era in linea e aveva una visuale migliore. Sono passati tantissimi anni e oggi dico ancora che era un rigore clamoroso e che è stato assurdo non darlo. Peccato, perché la Roma era in vetta alla classifica, magari avremmo potuto anche noi lottare per lo scudetto, tutto poteva succedere”.
Quello Juve-Roma era uno scontro diretto, con il risultato ancora in bilico.
“Eravamo sul 2-1 per la Juventus Poteva essere il rigore del 2-2. Invece, finì 3-1 per loro”.
L’intervento di Deschamps fu netto sulle tue gambe, il pallone non lo vede mai, perché tu lo sposti pure e glielo nascondi.
“Ricordo che lo vidi arrivare da dietro, pronto a entrare in scivolata, e spostai il pallone con il sinistro, anziché con il destro, perché, in una frazione di secondo, pensai che se l’avessi toccata di sinistro, gli avrei impedito di intercettare il pallone e mi avrebbe preso in pieno. E così andò”.
Se ci fosse stato il VAR, qualcuno magari avrebbero avuto l’ardire di dire che ti eri spostato il pallone per farti prendere dall’avversario e che dunque non era rigore. Ne vediamo e sentiamo di tutti i colori.
“Devo ammettere che, nonostante tutto, il calcio era meglio prima, senza tutta questa tecnologia, che ha trasformato calciatori in attori, senza eliminare gli errori arbitrali. La verità è che i problemi nel mondo del calcio ci sono sempre stati, li abbiamo anche denunciati, ma un minimo di meritocrazia c’era. Oggi non c’è più. Oggi, nel calcio, a tutti i livelli, non lavorano i più bravi, ma i più furbi, quelli che sanno muoversi meglio e crearsi rapporti. Mancano figure di spicco, dirigenti capaci. Guardate in che stato, da anni, versa la Nazionale. Per fortuna, oggi, la Roma ha figure importanti, come Ranieri, Massara e Gasperini, e i risultati si vedono”.
Sulla panchina di Roma e Juventus, stasera, ci sono due fra i migliori tecnici italiani. Cosa puoi dirci di loro?
“Stiamo parlando di due top allenatori, anche se Gasperini ha determinato di più, secondo me, rispetto a Spalletti, che pure ha vinto uno scudetto a Napoli. Sono due allenatori di personalità forte, che prediligono a fare un calcio spettacolare, ma con situazioni diverse, con due modi completamente diversi di fare calcio. Ritengo, però, che Gasperini, per ciò che ha fatto a Bergamo, prendendo dei giocatori sconosciuti, valorizzandoli, e portando l’Atalanta sul tetto d’Europa, e per quello che sta facendo a Roma, sia l’allenatore più forte che oggi ha il calcio italiano”.
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