Garzya: "Se avessimo vinto la Coppa Italia 1992/1993, i tifosi ci avrebbero fatto un monumento"
Gigi Garzya, ex difensore della Roma, è intervenuto all’interno della trasmissione “Altrimenti Ci Arrabbiamo” in onda su Centro Suono Sport, per ricordare Roma-Milan 2-0, semifinale di andata della Coppa Italia 1992/1993 giocata il 10 marzo 1993:
Che ricordi hai di quella partita?
“Quella fu una partita strana perché era l’ultima dell’arbitro Pezzella, che poi avrebbe smesso. Fui espulso perché feci un’entrata che non era nemmeno fallo, nel momento in cui mi alzai di scatto protestai con il direttore di gara e vengo cacciato via. L’arbitro commise un errore, tant’è che poi non fui squalificato, al contrario dei due nostri portieri, Cervone nel sottopassaggio e Zinetti dalla panchina".
La finale contro il Torino?
“Il Torino era una bella squadra all’epoca, nonostante il ko rimane per me una delle partite più belle. Venivamo da un 3-0 in trasferta, nessuno si aspettava di vedere lo stadio Olimpico pieno. Sapete tutti come finì, con noi che abbiamo vinto 5-2 ma non alziamo il trofeo. Immaginate cosa sarebbe successo se avessimo vinto, ci avrebbero fatto un monumento”.
Cosa manca alla Roma?
“Non c’è appartenenza, nemmeno a livello dirigenziale, non riesco a capire perché. È indispensabile per qualsiasi squadra avere in società gente che ha vestito quella maglia, tante società non lo hanno capito soprattutto quelle di adesso, non si percepisce questo tipo di amore. Il calcio viene vissuto come un’azienda ormai, è diventato tutto un business e i risultati sono questi”.