Brozzi: "Carriera a rischio per Strootman? Forse fu sbagliata la prima operazione"
Queste le parole dell'ex medico sociale della AS Roma, Mario Brozzi, rilasciate a Gold TV, sul nuovo infortunio di Kevin Strootman e sul suo recupero:
«La mia sensazione è che l’intervento sul legamento di Strootman all’epoca non sia andato perfettamente. Non so cosa sia successo nel ginocchio del ragazzo, perché dal gennaio del 2009 ad oggi non ho avuto più contatti con lo staff della Roma, in quanto quando si esce da quegli ambiti bisogna mantenere il giusto distacco, ma conosco la sindrome del ciclope, che è dovuta ad un problema di posizionamento del neo-legamento, lento o corto. - continua - È con il deficit estensivo che si determina la lesione cartilaginea. È una situazione abbastanza temibile perché quando si riposiziona il neo-legamento le due condizioni estreme sono che possa essere lento o che possa essere corto. In quest’ultimo caso si arriva ad una difficoltà nell’estensione del ginocchio». Spiega Brozzi: «Non è certo il tessuto fibrotico (la Cyclops Syndrome, ndr), che può essere rimosso, se fosse quello il ragazzo sarebbe in campo. La biomeccanica del ginocchio è complessa: correndo con un deficit estensivo da neo-legamento corto si carica in maniera sbagliata, su un punto di cartilagine diverso da quello che abituale. Da quel momento in poi è come se scattasse un countdown che conduce a una lesione cartilaginea. Diversamente, se posizioni bene il neo-legamento durante l’intervento, quando prendi in mano il calciatore nella fase di recupero, puoi forzare tranquillamente sapendo che la struttura non ti abbandona mai. Se il legamento è lento, o peggio se è corto, per mettere una pezza si va a potenziare il quadricipite, quindi si impiega anche più tempo». Necessaria una nuova operazione? Non lo dico io…».