Prove di tridente per Ranieri, Vucinic detta legge

A cura di Angelo Papi
24.07.2010 18:53 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Prove di tridente per Ranieri, Vucinic detta legge
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© foto di Alberto Fornasari

Mister Ranieri abbandona momentaneamente l’esperimento ultra offensivo di “Mourinhana” memoria con Menez alle spalle del tridente pesante, per un “prudente” 4-3-3. La base fissa invariabile, dalle singole partitelle in allenamento alla seconda amichevole del ritiro di Riscone, è il trio delle meraviglie Totti-Vucinic-Adriano. Schema classico con il centrocampo composto da Barusso nel ruolo di playmaker, Brighi e Taddei intermedi ai suoi lati e punte molto larghe a sfruttare pienamente le fasce. Dietro chiaramente non ci si discosta dalla difesa a 4, con il reinserimento di Cicinho al posto di Rosi. Buona la manovra sugli esterni, richiesta da Ranieri, specie sull’asse Riise-Vucinic, ormai pienamente oleato. Tentativi di tenere alta la linea del fuorigioco, con qualche indecisione di troppo sulle palle inattive. Bene in fase di spinta sugli esterni, con l’appoggio costante dei terzini, meno in fase di copertura dove c’è ancora da lavorare.

Al di là della condizione fisica, ovviamente non ottimale, la sensazione è che la squadra rischi di spaccarsi in due con la presenza contemporanea dei suoi assi davanti, problema in più per Ranieri che attende di poter contare sul centrocampo titolare per avere banco di prova più attendibile.
Nella ripresa in avvio nessun cambio con stesso schieramento tattico. Totti a galleggiare con la solita maestria tra le linee cercando di creare gioco e sopperire alla poca qualità della metà campo. La condizione fisica non ottimale fa perdere di brillantezza la maggior parte degli interpreti, rendendo meno attendibili gli esperimenti. La nota positiva è rappresentata dalla duttilità delle ali offensive Vucinic-Adriano, scambiati con continuità da Ranieri e sempre a loro agio, soprattutto il montenegrino. La fase attendibile finisce ad un quarto d’ora dalla fine, con lo stravolgimento completo della squadra per far spazio negli ultimi scampoli di gara agli altri uomini della panchina. L’unica nota rilevante la posizione di Menez ancora una volta come intermedio del centrocampo a 3, alle spalle di Guberti-Okaka-Scardina.