Tra Solbakken e la tournée in Giappone l'impresa la compie la Roma Femminile

25.11.2022 13:00 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Tra Solbakken e la tournée in Giappone l'impresa la compie la Roma Femminile

Con la Serie A in pausa e la Roma in tournée in Giappone, non c'è lo stesso il tempo per staccare la spina sia dal punto di vista del mercato che dal punto di vista sportivo. L'ufficializzazione di Solbakken (contratto fino al 2027 per lui a partire da gennaio) è stata solo l'anteprima di una giornata, l'ennesima, entusiasmante. Il norvegese potrebbe essere tranquillamente definito, con un gioco di parole di un personaggio Marvel, il Solbakken d'inverno, visto che per Tiago Pinto, GM giallorosso rappresenta il prototipo dell'attaccante moderno, dotato di un grande fisico, dimanismo e tecnica e perché è chiamato a risollevare le sorti dell'attacco romanista a partire dal prossimo anno. 

Chi è rimasta a Roma, o meglio, a Latina, però è la Roma Femminile, chiamata ancora una volta a una notte di Champions League di quelle entusiasmanti. Al Francioni arrivava il Wolfsburg che per chi non fosse avvezzo al calcio femminile è un po' come affrontare il Bayern Monaco di Neuer, Mané, Sané e compagnia bella. Dopo la supercoppa vinta a inizio mese contro la Juventus ai rigori ed essere prima in classifica a +4 in Serie A, alla Roma si chiedeva l'ennesimo test, l'ennesima prova del nove, l'ennesimo test per capire non tanto quanto sia il potenziale, ma quale fosse l'effettivo valore europeo del team. Al di là del risultato positivo, perché sul campo Giacinti fa quello per cui è stata presa, ovvero ha una chanche e la trasforma in gol (poi il pareggio tedesco per l'1-1 finale), la Roma dimostra in pieno la propria identità. Tecnica, corsa, grinta, mentalità e senso della posizione in campo per tutti e 90', nonostante i momenti di difficoltà e nonostante alcuni fischi arbitrali che, spesso, fanno perdere completamente il lume della ragione ai colleghi maschi e specialmente a Mourinho. 3.500 i sostenitori in trasferta a Latina per una squadra che partita dopo partita crea tifosi, perché non basta il nome Roma a far cadere ancora i pregiudizi che ci sono intorno a questa squadra, che, ancora una volta, per meriti sportivi, si merita di essere messa in vetrina.