Prova d'appello

16.03.2018 22:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Prova d'appello
Vocegiallorossa.it

La qualificazione ai quarti di finale di Champions League ha lanciato la Roma tra le otto grandi d’Europa e grandi i giallorossi non si sentivano da un po’, pur ottenendo risultati spesso sottovalutati in virtù dell’assenza di un trofeo. A dire il vero, neanche partecipare ai quarti di finale della più importante competizione per club è un trofeo, ma certamente regala un prestigio che non si era più abituati ad avere e fa scalare un gradino nella considerazione propria e in quella degli altri, che magari, viste le alternative, spereranno di pescare la pallina dei giallorossi nel sorteggio, ma che da qualcosa dovranno eventualmente pur guardarsi in vista del doppio confronto. E a pensarci bene, questa è la stessa sensazione che si provava dopo Roma-Qarabag, dopo quel primo posto nel girone e in attesa del sorteggio degli ottavi di finale: averla a metà marzo fa tutt’altro effetto, ma è soprattutto un’occasione per dimostrare di aver imparato una lezione pagata carissima tra dicembre e gennaio. Se la Roma di Di Francesco è sembrata ciclica - per aspettative e qualità di gioco - tra girone d’andata e inizio di ritorno, adesso è il momento di cambiarlo, quel ciclo.

“Dopo la qualificazione ci siamo rilassati”, confessava Kevin Strootman qualche settimana fa: rilassarsi adesso significherebbe, oltre a non giocarsi al meglio la prossima eliminatoria europea, che pur sarà tra il difficile e il proibitivo, ma che va comunque disputata al massimo delle proprie possibilità, compromettere la presenza nella prossima Champions League, con la possibilità di giocarla con un ranking ancora migliore e con una consapevolezza ancora maggiore, che possano non dover costringere la Roma a un’impresa per tornare dove si trova oggi. A Verona, dopo il Qarabag, la Roma non fu sufficientemente precisa per vincere una partita nella quale aveva creato comunque abbastanza, a Crotone bisognerà mettere subito in chiaro le cose, con in più l’incentivo di una sosta che farà ricaricare le pile ad alcuni uomini. Una prova d’appello che di solito si sostiene per riparare a danni fatti prima: stavolta servirà per salire ancora più in alto di quanto già si sia.