Maicon doma la fascia, Nainggolan padrone del centrocampo, Manolas una conferma. Tre note stonate ma non Destro
Si dice che le grandi squadre si vedano anche, se non soprattutto, quando riescono a vincere pur giocando male. In questo caso, missione perfettamente compiuta dalla Roma che, pur soffrendo, sbanca Empoli con un tiraccio dalla distanza di Nainggolan. I toscani ce la mettono tutta ma devono arrendersi dinnanzi a una squadra, quella giallorossa, certamente non spettacolare e né particolarmente brillante, ma cinica ed efficace. Pur non destando una particolare impressione, i capitolini creano le occasioni più pericolose cogliendo anche un palo con Maicon. Il terzino brasiliano risulterà poi essere tra i migliori in campo. Una forza della natura, trascinante e a tratti devastante sulla fascia destra. Nonostante la delusione mondiale e la recente esclusione dalla nazionale, non ha perso il suo smalto e, anzi, è sceso in campo con la rabbia di chi vuole dimostrare di non essere bollito, finito, un pensionato da compatire con una pacca sulla spalla. Non è certamente il caso di Maicon che, sfruttando l'intesa con Florenzi, è penetrato più volte nella difesa toscana. Da sottolineare anche la prova Nainggolan che, gol a parte, ha fatto il bello e cattivo tempo a centrocampo: l'ex Cagliari non si è limitato a recuperare palloni ma, con un Pjanic non pervenuto, ha svolto anche i compiti del bosniaco impostando e dettando i tempi di gioco. Bene anche Manolas, a suo agio come se giocasse a Roma da una decina d'anni. Feroce e determinato quanto basta, ha sbrogliato parecchie situazioni intricate in area romanista e, almeno al momento, non sta facendo rimpiangere Benatia.
DA RIVEDERE – Tutta la squadra, nel complesso, non ha giocato al meglio soffrendo forse più del dovuto un Empoli mai domo e arrembante e chiudendosi fin troppo nella propria metà campo. Male la catena di sinistra, formata da Cole e Ljajic. Il primo sembra giocare col freno a mano e anche Garcia, nel primo tempo, l'ha incoraggiato a osare di più ma è veramente troppo presto per lasciarsi andare a giudizi definitivi. L'ex viola invece sembra stranamente un pesce fuor d'acqua. Le qualità tecniche non sono in discussione ma il serbo non è riuscito a trovare la sua collocazione in campo, perdendo troppi palloni o accontentandosi del passaggio semplice al compagno più vicino. Non ci siamo. Male anche Pjanic, quasi mai nel vivo del gioco con Nainggolan pronto a fare anche il suo lavoro.
DESTRO - Per alcuni anche lui è finito nel calderone dei bocciati. L'accusa è semplice: "Non ha toccato un pallone". Anche la risposta è abbastanza semplice: "Quante palle giocabili ha avuto?".