Come inciderà il mondiale
Pochi giorni fa, l’Italia è stata chiamata a eleggere il nuovo Parlamento mentre la Serie A, chiusa per la pausa Nazionali, deve ancora eleggere il suo leader. Per anni, siamo stati abituati alla Juventus in fuga e alla ricerca dell’anti Juve. Oggi, non abbiamo nessuno in fuga e manca, quindi, anche la squadra antagonista. C’è un mucchio selvaggio, eterogeneo, un mazzo enorme da cui si dovrà pescare chi vincerà lo scudetto e chi entrerà in Champions.
PRESSIONI - In questo contesto, come già ricordato nei giorni scorsi, chi arriva con più pressioni è l’Inter di Simone Inzaghi, da cui ci si aspetta di più. José Mourinho, però, sa che questo sarà un campionato strano. Il mondiale a dicembre scompiglia i piani e sarà una gestione nuova per tutti. Non solo sotto il profilo della preparazione fisica, ma anche sotto il profilo mentale.
CAOS - I giocatori (almeno quelli che andranno in Qatar) daranno tutto adesso per arrivare carichi al mondiale ma poi potrebbero subire un calo di tensione, come accade spesso ai giocatori impegnati in Coppa d’Africa. D’altronde, il mondiale consuma tanto sotto il profilo fisico e mentale e, alla fine, ogni calciatore dovrà pagare il conto, soprattutto i giocatori che andranno molto avanti nella competizione.
Questo aggiunge un ulteriore elemento di imprevedibilità, oltre alla già citata preparazione fisica, che costringerà gli staff a preparare due preparazioni: la prima è stata fatta in estate, la seconda prima della ripresa del campionato, a gennaio. Un unicum che ognuno proverà ad affrontare affidandosi alle proprie competenze e, forse, anche un po’ seguendo l’intuito, l’istinto.
In una situazione del genere, può accadere di tutto e Mourinho lo sa. Tenere la barra dritta, superare gli ostacoli e riaggiornarsi a gennaio per vedere la classifica, con l’obiettivo di entrare almeno nelle prime quattro.