Alla casella 1
Un grande mercato genera grandi aspettative non solo per quanto riguarda i risultati, ma anche per il modo in cui questi risultati dovrebbero arrivare. Gli innesti di Tiago Pinto sono stati mirati oltre che appariscenti, segno di completa contezza degli aspetti da sistemare dopo la scorsa stagione e di idee chiare su come farlo. Matic e Wijnaldum per dare una nuova grandezza alla mediana, Celik per fornire alternative dove non ce n’erano e Dybala per sanare quel deficit di qualità e risolutezza davanti che più volte ha penalizzato la Roma in gare chiuse: tutti questi arrivi non solo hanno un senso, ma sembrano proprio profili indicati per la squadra che ha concluso la scorsa stagione vincendo sì la Conference League, ma arrivando sesta in campionato.
Ecco, il fatto di aver centrato gli obiettivi adatti per migliorare la macchina non significa però che quei miglioramenti siano immediati. La Roma che a Salerno ha preso i suoi primi tre punti della stagione è stata la stessa dello scorso anno, molto attenta dietro e molto imprecisa davanti. Anche il numero 21, anziché portare tutti fuori dal locale o quantomeno cominciare a bussare alle spalle degli invitati per convincerli, si è unito alla festa dello spreco offensivo, mangiandosi due gol esattamente come ha fatto Zaniolo, e la vittoria è arrivata con un tiro quasi casuale di Bryan Cristante, che questa partita forse non doveva neanche giocarla e che ha finito per risolverla.
Certo, alcune cose “nuove” si sono senz’altro viste: se Dybala ha sprecato ha anche inventato e comunque fatto vedere una tecnica che da queste parti mancava da un po’, se Zaniolo ha ugualmente sprecato ha proseguito sul solco di una brillantezza che già era apparsa chiara contro lo Shakhtar. Poi c’è il centrocampo, che di “nuovo” ha avuto solo un Pellegrini che lì si può trovare a suo agio in partite diverse da questa: Matic e Wijnaldum hanno giocato solo uno spezzone e costituiscono ancora un margine su cui investire.
Nel corso di questo precampionato abbiamo parlato del vantaggio che ha la Roma nel ripartire da dove aveva lasciato, anziché dover ricominciare da capo con un nuovo allenatore, un nuovo progetto tecnico e un nuovo modulo: la Roma dell’Arechi è ancora alla casella 1 e servirà tempo per vederla avanzare. Da qui al 1° settembre il mercato, tanto caro a Mourinho che anche un anno fa lo invocò dal giorno 1 e anche a campionato iniziato, può ancora cambiare le cose, ma adesso è più in campo che andranno migliorate. Dalla Campania si portano via i punti, alcune conferme e alcune speranze: per il resto, ripassare la prossima volta.