Conferenza Luis Enrique: "Totti-Baldini? Vogliono entrambi il bene della Roma. Chi non sarà in sintonia con il gruppo sarà escluso" FOTO! VIDEO!

Dagli inviati Alessandro Carducci, Emanuele Melfi ed Eleonora Ciampichetti
22.07.2011 14:09 di Alessandro Carducci   vedi letture
Emanuele Melfi
Emanuele Melfi
© foto di Voce giallorossa

Oggi a Riscone parla in conferenza stampa Luis Enrique:

Cosa ti ha più colpito in questi primi giorni?
"Diverse cose, tutta la gente che segue la squadra, la grandezza del club che ci sta consentendo di lavorare al meglio, il lavoro dei ragazzi, le infrastrutture mi piace tutto".

Cosa può dare Bojan in attacco e Heinze i difesa?
"Finché non firma il contratto e non ci raggiunge a Brunico non parlo di questi giocatori. DI mercato parla il club, parla Sabatini. Dopo le visite mediche sarà la società a dirci quando avremo a disposizione questi giocatori. Stiamo lavorando per portare giocatori che possano portare qualcosa di diverso rispetto ai giocatori che abbiamo. Speriamo che sia confermato l'acquisto, nel calcio può succedere di tutto, serve sempre gente che porti una visione differente".

Totti quanto farà crescere i giovani come Lamela e Bojan, soprattutto in merito alla "pigrizia" di Totti citata da Baldini qualche giorno fa?
"Sono sicuro che si Totti che Baldini vogliano il meglio del club, non voglio entrare ancora in queste questioni. Giocatori come Totti, De Rossi e Perrotta sono sempre un esempio per i giovani e pretendiamo da loro sempre di più".

In cosa deve intervenire maggiormente?
"Non sono preoccupato di nulla. I giocatori stanno lavorando in maniera differente rispetto al passato, è solo una settimana che siamo qui e quasi ogni giorno facciamo una doppia seduta di allenamento. Abbiamo solo bisogno di pazienza e tranquillità".

E' vero che lei fa vedere alcuni video del Barcellona?
"Ho detto nella prima conferenza stampa che il modello Barça è differente, è un modello unico, è nel loro dna, noi dovremo applicare un modulo di gioco che si adatti perfettamente alle nostre caratteristiche e fino a quando non sarà terminato il mercato non potremo fare un bilancio definitivo. Ci sono molti metodi di lavoro, è fondamentale per noi che i giocatori siano felici, la testa è fondamentale".

Vucinic? E' lontano da questo progetto?
"No, Mirko non si è allenato per un problema al ginocchio negli ultimi due giorni; tutti cerchiamo di lavorare in sintonia, come un gruppo e questo vale sempre sia quando si gioca che quando ci si allena".

Sei preoccupato delle questioni societarie?
"No, non sono assolutamente preoccupato, è normale quando si perfeziona un passaggio di proprietà di questo calibro, nessuno di noi è preoccupato, anzi siamo molto concentrati".

Josè Angel?
"Ha 21 anni ma ha già molta esperienza, ha corsa e pensiamo che possa farci migliorare, anche se tuttavia dovrà ancora imparare vista la sua giovane età".



Che peso hanno le aspettative dell'ambiente su di lei?
"E' normale, fanno parte dei tifosi; sento questo sostegno fortissimo, le sentivo prima da calciatore ed ora le sento da allenatore. Mi piace questo tipo di pressione perché può essere uno stimolo per noi. Ai tifosi dico di inneggiiare i tifosi e non me".

Dove colloca la Roma? E' una squadra di prima o seconda fascia?
"Dobbiamo aspettare la fine del mercato per sapere quale sarà la rosa completa; noi lotteremo per vincere tutte le partite, voglio costruire una squadra che abbia una sintonia e che si metta alle spalle i problemi dell'anno passato. Il gruppo deve essere coeso per affrontare i momenti difficili perché, come è normale che sia, ce ne saranno. Ricerco il sostegno dei tifosi perché scenderemo in campo in 80 mila e non in 11. Questa pressione è meravigliosa, è una pressione benedetta".

Lo scorso anno Ranieri disse che non c'era abbastanza entusiasmo. Qual è oggi invece la situazione?
"Ranieri è un grande allenatore, ma sul passato non esprimo giudizi. Dobbiamo convincere i giocatori della bontà diquesto progetto e se non saremo in grado non andremo da nessuna parte, perché sono i giocatori che in campo devono risolvere i problemi. Io ho sensazioni positive, saranno i risultati a comandare, ma ho buone impressioni".

Nel suo calcio c'è un riferimento ad Arrigo Sacchi?
"Credo che tutti gli allenatori perseguano l'obiettivo di vincere, noi abbiamo il nostro metodo e il nostro modello anche in base ai ragazzi che abbiamo a disposizione; il nostro compito è aiutare ed agevolare i giocatori in questo senso. Non penso che il nostro modo di giocare sia simile a quello di Sacchi, anche perché ancora stiamo muovendo i primi passi, mentre il Milan di Sacchi era una squadra stratosferica".

Cosa pensa del calcio italiano?
"Siamo arrivati per svolgere il lavoro secondo il nostro credo calcistico. Abbiamo il massimo rispetto per il calcio italiano, ci saranno situazioni che ci sorprenderanno anche in modo positivo. Esistono molte idee nel calcio e sono tutte valide".

Totti e Borriello possono giocare insieme?
"Giocatori di questo profilo dobbiamo farli coesistere, ma servono anche giocatori che difendono e attaccano insieme".

In Spagna come si poneva nei confronti dei media?
"Da giocatore non leggevo molto; i giornalisti italiani e quelli spagnoli comunque si somigliano molto, sono passionali entrambi. Di solito leggo altro per distrarmi e non di sport. Quelle dei giornalisti sono interpretazioni, io che vivo il campo tutti i giorni posso dire cosa è vero e cosa non lo è. Penso che quando si vince troppi complimenti fanno male, ma fanno male anche troppe critiche quando si perde".

Menez più arretrato come Iniesta è un'idea?
"Si, lui è quel tipo di giocatore che può fare la punta, ma può anche giocare interno o largo sulla fascia".

C'è sintonia tra Vucinic e Menez?
"Stiamo muovendo i primi passi di una nuova tappa; i giocatori devono dimenticare il passato e giudicare il presente, come ci si allenaadesso. L'arrivo del nuovo allenatore e il cambio di proprietà devono essere un'occasione da cogliere per creare un nuovo ambiente, l'obiettivo di tutti è di portare la Roma più in alto possibile. Io ricerco per prima cosa la sintonia; se dovessi accorgermi che qualcuno non è in empatia sarei il primo a prenderne atto e lo escluderei dal gruppo".

Luis Enrique
Luis Enrique
Luis Enrique
Luis Enrique