Milan, Pioli: "Dovremo controllare la partita, Mourinho ha creato una grande mentalità"

28.04.2023 18:40 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Milan, Pioli: "Dovremo controllare la partita, Mourinho ha creato una grande mentalità"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca 2023

Ecco le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Stefano Pioli, tecnico del Milan, alla vigilia della sfida contro la Roma: "La Roma ha i nostri stessi punti, è una squadra forte, soprattutto all'Olimpico. Uno scontro che varrà doppio, bisogna preparare la partita di domani come fosse la più importante, con lo spirito necessario".

È come fosse una partita di Champions?
"Vale tanto, sicuramente, mancano sempre meno partite, in queste sette partite abbiamo tre scontri diretti, più punti faremo e più avremo possibilità di entrare nelle prime quattro, è il nostro obiettivo".

Come sta Giroud? Ripensa ai due gol subìti dall'andata?
"Giroud sta bene, ha avuto necessità di riposare ma è disponibile. Abbiamo rivisto la gara dell'andata, conosciamo bene le loro caratteristiche, ma è inutile andare troppo indietro. Bisogna stare attenti alle palle inattive, il 40% dei loro gol arriva da queste situazioni".

Dove pensi che il Milan debba essere superiore ai giallorossi?
"In casa non hanno subìto gol in 7 partite, davanti possono trovare giocate in qualsiasi momento. Dobbiamo provare a controllare la partita ed essere pericolosi, abbiamo le capacità per farlo".

Quando si arriva al rush finale, la squadra ha qualcosa in più?
"La squadra sta bene e c'è la volontà di fare un grande finale di stagione. Si deciderà tutto in queste partite, questo finale di stagione deve vederci protagonisti. Le partite vanno affrontate e vinte, ma una alla volta".

Leao si sta gasando per il finale di campionato o è più sereno?
"È un giocatore molto dentro, lo è sempre stato. In così tante gare è impossibile stare sempre al 100%, ora sta bene fisicamente e mentalmente, le prestazioni positive ti danno coraggio, fiducia, volontà di dimostrare chi sei. Rafa sta bene, ci aspettiamo tanto da lui".

Si è parlato molto delle proteste della Roma dalla panchina. Una partita del genere si prepara in modo diverso? Lei preferisce un altro approccio?
"La Roma è una squadra forte, Mourinho ha creato mentalità e intensità di alti livelli. Poi ognuno si comporta per quello che è quello in cui crede, cerchiamo di giocare il meglio possibile di quello che possiamo".

Come sta Ibra?
"Sta un pochettino meglio, ma non abbiamo una diagnosi definitiva; vediamo nei prossimi giorni. Out Pobega e anche Florenzi per febbre".

Com'è la gestione a centrocampo?
"Non c'è bisogno di stimolarli, tutti sanno l'importanza di questo periodo. Il fatto di avere più giocatori è un bene".

Dalla Roma alla Roma: c'è un rammarico?
"Non ci sono rimpianti: ci sono momenti in cui le cose funzionano meno, ma tutto quello che abbiamo fatto ci è servito per essere dove siamo in questo momento".

Teme per il recupero delle energie?
"Le partite sono molto dispendiose, soprattutto mentale. Ma siamo ormai abituati a giocare così tanto e a così alto livelli. Ho professionisti che sanno come recuperare energie, mi auguro quindi che avremo questa cura".

Quali sono le vibes che senti ora?
"Molto buone, la squadra sta bene e sta lavorando bene. Sappiamo cosa fare nelle partite importanti".

In base a cosa sceglie il trequartista?
"Avviene soprattutto per ciò che vogliamo fare in fase di costruzione. Avere giocatori duttili e intelligenti, quindi so che posso benissimo spostare sia Isma che Rade senza che cali il rendimento".

Tempi di recupero di Pobega?
"Il dolore ce l'ha ancora, ma sta diminuendo e sta lavorando non ancora sul campo. Settimana prossima forse tornerà sul campo, speriamo che non sia lungo perché sta crescendo tanto. Può diventare un centrocampista completo".

Leao ha detto che lei è un po' padre per lui: conferma questo "rapporto di parentela"?
"I miei giocatori son tutti miei figli, dalla mattina alla sera, anche quando sono a casa penso a loro. Parlo con loro quotidianamente, sia di calcio che su altre situazioni: sono sì fortunati, ma hanno le problematiche dei ragazzi di 20 anni. Rafa è il giocatore che è stato di più nel mio ufficio negli ultimi anni, quindi c'è il legame più forte".

Come definirebbe questo Milan?
"Mi piace che la mia squadra vada in campo con idee chiare e spirito forte".

Obiettivo arrivare secondi?
"Inutile pensare alla classifica finale, è importante pensare di vincere domani".

Bennacer è trequartista?
"La sua posizione dipende dagli atteggiamenti della squadra avversaria: se viene marcato da un centrocampista può alzarsi, da un difensore può abbassarsi. Noi abbiamo le nostre posizioni, poi sono gli avversari che determinano gli spazi da attaccare".