Lazio, Sarri: "La squadra ha sentito inconsciamente più gli obiettivi di campionato che quelli di coppa. Le parole di Mourinho? Lascialo fare, è così"

19.03.2023 20:44 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
Lazio, Sarri: "La squadra ha sentito inconsciamente più gli obiettivi di campionato che quelli di coppa. Le parole di Mourinho? Lascialo fare, è così"
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Nel post partita di Lazio-Roma, ha parlato Sarri

Sarri a DAZN

Le emozioni?
“Il derby è una partita particolare, non è una sfida normale. Vincere dà soddisfazione a tutti”.

Questa è una grande stagione, comunque vada.
“Stiamo andando bene, mancano ancora due mesi e mezzo e dobbiamo continuare su questo livello e giocarci le carte fino alla fine”.

Lei sta entrando nella storia Lazio?
"Paragonarmi a Maestrelli mi sembra un po’ eccessivo. Voglio entrare nel cuore dei laziali facendo risultati".

Zaccagni e Casale?
“Mi sembrano anche abbastanza forti, ma se non li convocano sono contento. Hanno giocato ogni tre, quattro giorni e se staccano un po’ è anche meglio. Fa piacere che facciano pausa e un po’ di allenamento”.

La stagione?
“In campionato sembriamo aver preso continuità, i cali sono arrivati in Europa”.

Romagnoli sta dando continuità e facendo molto bene.
“Lui è nato per giocare con me, nel gioco in cui difendo io. Tatticamente è cresciuto ed è continuo”.

Avete appeso le parole di Mourinho nello spogliatoio?
“Non so nemmeno cosa abbia detto. Non mi metto a leggere queste cose. Abbiamo visto molti filmati della Roma in campo”.

Provedel?
“Dopo pranzo era sfebbrato e dopo si è messo a disposizione”:

Cosa succede nella stagione della Lazio dopo questa vittoria?
“Dobbiamo provare a dare il nostro 100%. Il Presidente ci ha detto di provarci fino alla fine, non è che sia un nostro obiettivo. Noi ci stiamo provando, sulla carta ci sono squadre più attrezzate di noi ma speriamo che rimangano sulla carta”.

Maurizio Sarri in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Marco Rossi Mercanti)

È entrato nella storia del derby e nel cuore dei tifosi. Quali sono le sue emozioni odierne?
“Più stai in una squadra, più lo senti. Ho giocato a Madrid, in tutti gli stadi più importanti, ho sempre dormito ma stanotte ho fatto fatica. È un’emozione unica, sono contento per il popolo laziale, lo stadio era uno spettacolo, sono contento per i punti ma più per loro”.

Mourinho ha detto che la Lazio non giocherà più una competizione europea. Ma ora non ci sarà un terzo derby.
“Lascialo fare Mourinho, è così. Rimane anche simpatico a volte, non c’è niente da rispondergli. Abbiamo vinto il derby, siamo felicissimi e non facciamo polemica con nessuno”.

L’espulsione di Ibanez?
“Può averci agevolato, ma prima dell’espulsione avevamo un 78% di supremazia territoriale, quindi la partita la stavamo giocando anche prima. L’espulsione ti agevola, ho detto ai miei di non aver fretta, prima o poi il buco per entrare dentro si trovava e i miei lo hanno fatto bene”.

16 clean sheet in campionato, di cui 5 consecutivi. Se l’aspettava un rendimento simile?
“Un po’ ero convinto di fare meglio, ma non così. Romagnoli è stata una pedina importantissima, sembra nato apposta per difendere così. Penso che sia diventato una guida per gli altri, sono cresciuti tutti in maniera esponenziale. Voglio spendere una parola per Hysaj, lo hanno criticato tanti ma negli ultimi due mesi e mezzo è tra i migliori esterni in Serie A. L’anno scorso la critica era giustificata, quest’anno no”.

Ha 5 punti di vantaggio dal quinto posto: può essere la fuga giusta per la Champions?
“Ci sono diverse tappe della montagna da giocare, bisogna stare parecchio attenti. Il prossimo calendario è più difficile per noi, però sulla carta abbiamo un periodo difficile, però quando si parla di queste cose si parla sulla carta, tutte le partite sono dure”.

L’assenza di Mourinho è stata una vantaggio?
“Noi siamo più importanti prima, durante il match ti trovi in mezzo a 70.000 persone che urlano e ti sente solo chi passa davanti. Le decisioni che prendi le prendi prima”.

Aveva preparato qualcosa di particolare sul lato sinistro d’attacco? Cosa si riferiva alle immagini che ha studiato della Roma?
“A nulla in particolare, sono un gruppo compatto. Se si alza uno per protestare, si alzano tutti, è il loro modo di stare in campo, sono compatti in questi momenti e noi dobbiamo essere bravi a non entrarci dentro. A volte ci siamo riusciti e a volte no, è chiaro che questa sia stata una partita con tante ammonizioni, volevo pagare il meno possibile sotto l’aspetto sportivo. Soprattutto quando loro abbassano gli esterni, chiaro che quando ha palla Casale ci vengono a prendere, piano piano un po’ abbiamo pagato questo, poi l’espulsione ci ha agevolato”.

Zaccagni come ha preso la non convocazione con l'Italia?
“Ti dico che sono contento, questo gioca ogni 3-4 giorni da gennaio. Lo avevo visto meno brillante nelle ultime partite, ora dobbiamo riposarci e poi torneremo ad allenarci. Penso che a Zaccagni riposarsi e allenarsi un po’ faccia bene”.

Senza coppe, la Lazio è favorita per la Champions?
“Avrei voluto giocare le coppe, poi chiaro che potremmo avere dei vantaggi. Si parla solo di ipotesi, ma è percorribile. Vediamo l’evoluzione, gli infortuni, i recuperi”.

Zaccagni ha detto che ha caricato bene la squadra.
“Ieri e stamani non ho parlato molto, ho solo detto che per noi la partita aveva valenza doppia, dovevamo lottare per il popolo laziale e poi era uno scontro diretto. È stato un bel martellamento da ieri pomeriggio a stamattina, poi i ragazzi hanno trovato forti motivazioni. Sta venendo fuori un minimo di continuità in campionato, la mia sensazione è che la testa dei giocatori ha sentito di più gli obiettivi di campionato che quelli in Europa. A me è successa a Napoli una cosa del genere, mi inferocii in maniera incredibile. Uno dei giocatori più esperti mi disse proprio che avevano la testa per il campionato, questa volta è un fattore inconscio”.