Inter, Spalletti: "Stasera abbiamo avuto fortuna. I tottiani mi hanno fischiato. Su Perotti non c'era rigore"

26.08.2017 23:17 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Inter, Spalletti: "Stasera abbiamo avuto fortuna. I tottiani mi hanno fischiato. Su Perotti non c'era rigore"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Spalletti a Premium Sport

"Non ero arrabbiato, ero dietro quello che proponeva la squadra, avevamo poca velocità e facevamo girare poco il pallone, loro si ricomponevano quasi sempre bene, perdevamo palla e si rincorreva, non abbiamo avuto il coraggio di fare delle cose. Quando si gioca in questi campi, o dimostri di avere un'idea o un concetto da seguire, oppure vieni schiacciato. Nel primo tempo sono stati più bravi di noi. Abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti che per i miei professionisti sono diversi, bisogna prendere confidenza con questo modo di fare, con la Fiorentina è stata una partita pericolosa, Pioli era amatissimo e nei ragazzi aveva lasciato un buon segno, poi abbiamo avuto la Roma e questo è un fardello da affrontare, stasera abbiamo avuto fortuna. La Roma ha fatto una buona partita, è stata sfortunata con quei pali interni (ride, ndr) però poi per quello che si dice ai nostri calciatore, la fortuna va dalla parte di chi ha il coraggio di fare le cose, pur avendo perso palloni sanguinosissimi, abbiamo martellato. Joao Mario meglio nel secondo tempo, l'idea di fare quel calcio lì c'è stata per 90' e l'episodio ci è andato a favore, la squadra non ha smesso. Il 2-1 si poteva fare prima, nonostante tre gol, siamo stati fortunati, però qualche occasione è stata creata. Siamo stati premiati e la squadra ha avuto il merito di credere in quello che fa, si è sbagliato troppo ma si è arrivati in fondo. Se palleggi di più, con Borja Valero trequartista, li fai abbassare perché lui diventa bravissimo nel trovare la palla, sulla via di mezzo lui ha delle scelte eccezionali. Se gli fai prendere confidenza, con questa squadra qui, in questo stadio qui, la scocca è la fisicità e il carattere di molti di questi calciatori, Gagliardini non riusciva a contrastare alcune situazioni. Noi si punta anche alla finale di Champions (ride, ndr). Se con questi giocatori si fanno punti, si dice che si può vincere il campionato, vogliamogli un po' più bene al calcio, noi si è fatta una buona partita, l'Inter è una buona squadra ma deve lavorare, la Roma ha ripagato quello che aveva portato a casa domenica, molte persone l'hanno vista allo stadio e in tv, il cuore del mondo è il calcio. Totti? Non l'ho incontrato in quelli che sono stati i miei percorsi, l'avessi incontrato gli avrei dato tutta la mia amicizia. I tifosi mi hanno giustamente fischiato perché pensano sia stato io il motivo del ritiro di Totti, ma io non ci sono più e si poteva farlo continuare. Io fischiato dai tottiani, complimenti ai tifosi della Roma".

Spalletti a Sky Sport

“I calciatori sono stati martellanti e, anche se abbiamo sbagliato oggi, l'idea di fare quel gioco c'è stato sempre. Icardi e Dzeko? Sono i due più forti del campionato, perché hanno questa capacità di smarcarsi in area di rigore. Dzeko è anche più tecnico nel palleggio e nell'attaccare lo spazio. Icardi è più cattivo, trova tutti gli spazi in area. Gli basta poco in area di rigore, non deve accontentarsi. Non cominciamo ad essere già in pensione (ride, ndr). Episodio del VAR? Secondo me non è rigore, perché lui va per intercettare però non provoca il fallo a Perotti. Per me non è rigore, poi la Roma è stata sfortunata ugualmente, ha preso 3 pali. Abbiamo costruito male ogni tanto e hanno preso i pali, tutti interni. Però noi abbiamo creato 4 occasioni nitide, come la Roma, però i miei calciatori hanno seguiti la linea indicata e sono stati premiati. Primo tempo? Quando hai una punta sola devi costruire lentamente, però siamo stati lenti nella ricerca. Se la palla non viaggia, qualsiasi squadra la trovi ordinata dietro. La nostra manovra è stata troppo lenta. Poi si è visto il cambiamento. Vecino? Noi speravamo fosse questo e abbiamo avuto ragione. Essendo io di Firenze la Fiorentina l'avevo seguita parecchio, anche con affetto. Vecino è un centrocampista completo che ha dei margini di crescita straordinari. Muove la palla a due tocchi e si butta oltre i centrali. Lui ci può dare una mano importante. È un ragazzo per bene, educato, ha bisogno di quei momenti di essere convinto per fare il salto di qualità. Meglio avere un attaccante che aiuta o uno come Icardi? Secondo me si possono avere entrambe le strade. Dzeko le sa fare entrambi, Mertens fa benissimo tutte e due. Icardi di venire a palleggiare gli frega un po' meno però dipende da quello che vuoi. Certo che avere quello cattivo negli ultimi 16 metri è un grande vantaggio, perché poi i compagni possono supportare la sua mancanza. È un bomber di razza”.

Spalletti alla Rai

“Sono venuto a giocare contro avversari che ho a cuore, calciatori che mi hanno dato tantissimo. Da Dzeko oggi ho ricevuto un regalo, dal momento che ha fatto un pensiero a tutti i compagni per aver vinto la classifica cannonieri e oggi l’ha dato a me. Una volta mi capitò di giocare contro mio fratello, e mio padre, che ci guardava, ci disse che dovevamo vincere uno contro l’altro. Il calcio è così. Nel primo tempo abbiamo costruito male perdendo palloni anche troppo banali. Loro son saliti di convinzione e, se ci avessero fatto il 2-0, non c’era nulla da dire. Abbiamo però martellato sulla nostra idea di gioco: nel primo tempo siamo riusciti meno, con la palla che moriva nei piedi dei centrocampisti senza sfruttare gli uomini sulla trequarti, mentre nella ripresa abbiamo fatto tutto più velocemente. Abbiamo continuato a martellare, sviluppando alcune situazioni in cui potevamo segnarne altri, così come la Roma. Su Perotti, per me, non è rigore: Skriniar va per intercettare la palla e lo tocca sul fianco, ma non sul piede. Sono due squadre in divenire, bisognose di lavoro, visto che anche noi abbiamo intrapreso un percorso nuovo, che i giocatori mi dicono essere molto diverso rispetto al passato, nel tentativo di giocare sempre palla a terra costruendo dal basso e uscendo dalla pressione avversaria. I fischi? Forse è giusto così, per quelli che amano Totti, e qui sono molti. I fischi li ho sentiti e me li prendo, e sono quelli dei tottiani. I tifosi della Roma, invece, mi hanno scritto molti messaggi. Mi avrebbe fatto piacere salutare Francesco, ma non l’ho incontrato neanche al bar, e non devo suonargli il campanello. Vi chiedo: si dice che io abbia fatto smettere Totti ma, se Totti era ancora in grado di giocare, perché non lo avete convinto a continuare? Sul mercato dico che ho già una squadra forte e ve lo faremo vedere”.

Spalletti in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
“I gol sono sempre determinanti sul risultato finale. È chiaro che dopo aver pareggiato la squadra prende fiducia, è stata più tranquilla nel far girare la palla. Nel secondo tempo avevamo fatto meglio, eravamo più equilibrati, costruendo meglio. Nel primo la palla girava troppo lentamente, la Roma ha tentato questa aggressione, ci abbiamo provato, abbiamo perso palloni in cui si poteva pagare una pena infinita, nel senso che per poco non sono andati sul 2-0, sarebbe stato difficilissimo. Pur avendo perso tutti questi palloni abbiamo continuato a ricercare quello che ci siamo detti. Non siamo stati bravi a imbucare in trequarti, abbiamo fatto morire la palla sui piedi, ma abbiamo tentato di farlo. Non abbiamo giocato a pallonate, abbiamo costruito da dietro, abbiamo tentato di pressare per non farli cominciare bene. Nel primo tempo loro sono stati ordinati, nel secondo tempo meglio. La Roma ha fatto un gol meritato, bello, con questo movimento fuori linea ad aprire di Džeko, è una sua qualità, ne farà molti così. Ha costruito tre pali con tiri da fuori, che è una qualità che hanno e con cui possono costruire vittorie. Nel lavoro della linea difensiva quando si scappa il dirimpettaio deve frenare e riaggredire la palla, oggi dovevamo farlo più avanti, se tira in porta gente come Radja o Strootman diventa difficile. Abbiamo fatto tre gol tutti giocati, abbiamo costruito altre 3-4 palle importanti come la Roma. Secondo me se si ricrea quelle occasioni facciamo più gol. Fortunati perché se si va sul 2-0 la partita diventava impossibile, ma martellanti nel ricercare l’idea di gioco intrapresa. Icardi? Per il momento non ho fatto danni, aveva sempre fatto gol e ha continuato. Bisogna che a volte venga a palleggiare, dopo il 2-0 gli sono state giocate delle palle addosso, la Roma ha tentato l’assalto di fine partita, quando non hai più gamba e idee devi giocarla addosso a chi la tiene un attimo. Lui deve farlo, quando la squadra si abbassa al limite dell’area e difende dentro l’area lui deve essere 10 metri fuori dall’area. Bisogna ripartire riportando i giocatori dentro l’area avversaria con i piedi della linea difensiva sulla metà campo. Bisogna stare in 40 metri sia in fuga che in aggressione. Inter da scudetto? Diamo un senso alle cose, è il fatto del disinnamoramento del calcio se si ragiona così. È stata una bella partita, intensa. L’entusiasmo un avversario in più? Sicuramente, per quello si reagisce a chi lo propone da fuori, non solo da dentro. Vorrebbero andare a prendere questo andazzo, sono gli andazzi che vanno colpiti. Se c’è questo modo di pensare quando rientrano è chiaro che gli si va a riportare quello che è successo negli anni precedenti. Per recuperare 25 punti alla Roma bisogna fare qualcosa di diverso, sennò diventa dura. Abbiamo fatto abbastanza bene queste due partite qui, bisogna fare meglio. La fortuna va sempre nella direzione di chi fa le cose giuste, abbiamo martellato per 95 minuti. Una cosa bella e una brutta a livello emotivo? Era tutto chiaro. Bello tornare all’Olimpico, rigiocare una partita così importante, quello che hai a disposizione oggi non sai se ti può ricapitrare domani, c’è da vivere il presente con grande emozione, entusiasmo, cattiveria. È stata una bella serata, puoi perdere e ti dispiace ma si è fatto tutto per prepararla nel migliore dei modi. Abbiamo vinto una partita importante, sono 3 punti importantissimi, ci sono cose da mettere a posto. È chiaro che se facciamo così mettiamo a rischio molti risultati. Ci vuole equilibrio, non concedi queste situazioni, gestisci meglio. Quando ci ritroveremo, l’analisi sarà dei momenti in cui abbiamo gestito la palla. Ci chiamiamo Inter, dobbiamo giocare contro squadre che si chiuderanno nella metà campo. Dobbiamo avere lo stesso discorso di affrontare gli avversari, dobbiamo essere continui per 95 minuti, non dobbiamo accontentarci del pareggio. Si perde? Si perde, ma l’idea è dover vincere”.

Spalletti a Inter Channel

"Tre gol valgono più di tre pali? Certo, anche perché poi abbiamo fatto pure molto altro. Quando noi riuscivamo a costruire bene c'era sempre la sensazione di poter far male. E l'abbiamo fatto anche perdendo dei palloni e commettendo altri errori: questo martellamento continuo ha premiato la squadra. Cosa non è andato bene? Sì, il fatto di costruire di più e far viaggiare la palla con maggior velocità. Contro chiunque dobbiamo prendere il comando del gioco, fare roba di qualità. Serve una sintesi maggiore e innescare i meccanismi delle qualità che abbiamo come si è visto nella ripresa. Come vivo la partenza di tanti elementi nella sosta? La vivo un po' con ansia, seguendo tutti loro. Ci sarà da essere bravi nel compensare il tipo di lavoro svolto lontano dalla Pinetina. Un lavoro di monitoraggio che i dipendenti dell'Inter sanno fare benissimo".