Empoli, Nicola: "È un gruppo eccezionale, che ci ha creduto fino alla fine"

26.05.2024 23:59 di  Aurora D'Innocenzo   vedi letture
Empoli, Nicola: "È un gruppo eccezionale, che ci ha creduto fino alla fine"
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Nel postpartita di Empoli-Roma, ha parlato il tecnico dei toscani Davide Nicola.

Davide Nicola a DAZN

“Devo dire che la salvezza qua con l’Empoli è stata, per il gioco espresso e il percorso fatto nelle 18 partite, una delle più belle da questo punto di vista. Parlo di estetica di gioco, voglia di crederci. Poi so benissimo che in partite del genere può andare bene ma anche in altro modo. Sono felice per quanto fatto qui con i ragazzi e la società ma sono consapevole che anche altri potevano salvarsi. È stata una salvezza coraggiosa. Abbiamo giocato con idee e con il coraggio di metterle in pratica. Abbiamo fatto un bel primo tempo, aggressivo contro una grandissima squadra, che ci ha messo in difficoltà. Sono felice per questo ambiente, il presidente, i giocatori e il direttore”. 

La squadra ci ha creduto fino alla fine:
“Questa era la condizione. Sappiamo che in qeuste gare puoi farcela oppure no. Non avrei cambiato la mia opinione su questi ragazzi. Con me hanno fatto 23 punti, 6 vittorie, 4ª miglior difesa dal mio arrivo. Anche in attacco abbiamo fatto bene. È un gruppo eccezionale, che ci ha creduto fino alla fine. Abbiamo avuto vari problemi con Pezzella, Cambiaghi… ma alla fine mi è piaciuto che tutti hanno dato il contributo che potevano dare. E questo è essere squadra”. 

Vuole dare un appuntamento a Fabio Cannavaro?
“Non devo dare appuntamenti. Si è salvato e l’ha meritato, come anche il Frosinone l’avrebbe meritato. Se retrocedi per un punto, vuol dire che la lotta è stata tosta. Salvarsi a 36 punti non succedeva da tanti anni. Il merito va a tutte le squadre anche a chi è retrocesso".

Davide Nicola a Sky Sport

Serata di festa qui a Empoli. Quali elementi sono stati decisivi?
“Io credo nel lavoro che hanno fatto i ragazzi, dimostrando coraggio e organizzazione. Questa è una società da studiare. Sono molto competenti e ti lasciano lavorare bene.Mi sono subito sentito a mio agio. Sono felice per i ragazzi e per la gente, siamo risuciti a salvare questa salvezza difficile”.

Che tipo di lavoro?
“Qua si fanno gli straordinari. Hai a disposizione ogni strumento possibile, l'allenatore può portare avanti il suo credo grazie a una fiducia costruita su confronti tecnici e su rispetto e analisi della metodologia. Mi è piaciuto molto lavorare qui. I ragazzi hanno dimostrato molta umiltà. Credo sia la salvezza che mi ha reso più felice per gli altri”.

Farai qualche giro in bicicletta questa volta?
No, ogni avventura ha la sua collocazione e i suoi momenti. Qui fortunatamente mi ha gratificato il gioco espresso e quindi non ho bisogno di nessun cerino".

Dedica:
“Voglio ricordare che questa salvezza la dedichiamo a Rossano Berti, un nostro collaboratore mancato da poco che sarebbe molto felice”.

Davide Nicola in conferenza stampa

Che soddisfazione è stata?
"Questa è la salvezza che mi ha reso felice per molte altre persone, più per loro che per me stesso. A partire dall'espressione che ha avuto la nostra gente. Ci hanno dato una carica emotiva in più. Sono felice per i giocatori, che mi hanno dimostrato di avere un rendimento molto elevato. Se vedete le squadre che abbiamo affrontate sono state tutte toste, perché erano nel pieno della forma o perché erano scontri diretti. Sono contento per tutti in società, dal presidente, al direttore, ho trovato dei professionisti esemplari. Qui si rispetta la metodologia dell'allenatore e c'è costante fiducia. Empoli è da studiare, è un esempio, ha servizi di una grande squadra ma rimane umile. Aggiungo che questo gruppo di ragazzi entra nella storia dell'Empoli. Sono orgoglioso e felice per i miei ragazzi".

Aveva fatto una sorta di fioretto prima di questa partita?
"La cosa più importante era dimostrare la qualità del lavoro. Questo per me è gratificante, da un punto di vista professionale è stata una grande vittoria. Il primo tempo è stato importante, sapevamo di rischiare, ma i ragazzi hanno accettato costantemente l'uno contro uno. Abbiamo sofferto ma abbiamo anche creato molto. Fare trentasei punti non era facile, poteva toccare a noi essere retrocessi. Dobbiamo riconoscere che non è sempre possibile ribaltare un percorso, ma possiamo cambiarne il finale".

Quando ha capito che la squadra ce l'avrebbe potuta fare?
"Io non ho un aspetto che considero più di un altro. Ho ripetuto sempre lo stesso, facendo leva sui principi fondamentali per questo percorso. Il gruppo ha risposto fin da subito, nelle prime partite sono stato io ad adattarmi a loro. Poi si sono trasformati accettando l'uno contro uno e stando a uomo. Senza la disponibilità dei ragazzi non avremmo potuto fare nulla. Oggi mi è piaciuto lo spirito, forse l'unica partita in cui non l'abbiamo messo è stato a Lecce. Questa squadra si è liberata di un peso e ha cercato di costruire un gioco per potercela fare. Ci abbiamo creduto fino alla fine e ho massimo rispetto per le altre squadre che hanno lottato per la salvezza e non ce l'hanno fatta, perché poteva capitare a noi".

Ha mai pensato in negativo di non potercela fare?
"Noi siamo programmati per pensare negativo. Questo è quello che ci è salvato, forse, ma un atleta non può pensare in negativo. Non ti fa accettare il rischio, probabilmente in fondo noi sapevamo che avremmo potuto farcela come no. Accettandolo non abbiamo mai smesso di crederci. Per fare imprese devi rischiare, il nostro volercela fare è stato fondamentale. Dedico questa salvezza al mio ex collaboratore Rossano Berti, che è mancato un mese e mezzo fa".