Aspettando la Champions... Lione-Roma 0-2

23.08.2014 13:00 di Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Aspettando la Champions... Lione-Roma 0-2
Vocegiallorossa.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Nella stagione 2006/2007, a seguito dei fatti di Calciopoli, la Roma rientra in Champions League dopo due anni di assenza. La precedente esperienza fu assolutamente da cancellare, come del resto l'intera annata 2004/2005: un punto in sei partite nel girone con Dinamo Kiev, Real Madrid e Bayer Leverkusen, la monetina di Frisk, altri 45 minuti da sogno al Bernabeu prima del tracollo della ripresa e tante brutte figure. Tutt'altro scenario rispetto a quello disegnato dai giallorossi di Luciano Spalletti, che superano in relativa tranquillità la fase a gironi con Shakhtar Donetsk, Olympiacos e Valencia e approdano per la prima volta a una fase a eliminazione diretta della Champions League, dopo l'abolizione della seconda fase a gironi del 2003. I sei possibili avversari sono tutti di grande livello: Bayern Monaco, Manchester United, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Lione. I giallorossi pescano i francesi, forse la squadra del lotto con meno tradizione ma al culmine del proprio ciclo, dopo tre eliminazioni consecutive ai quarti di finale contro il Porto di Mourinho poi campione, il PSV Eindhoven solo dopo i tiri di rigore e il Milan di Ancelotti con due gol a tempo scaduto di Inzaghi e Shevchenko.

La gara di andata dell'Olimpico è brutta e nervosa: ben undici cartellini gialli (otto per la Roma, tre per il Lione) e solo un brivido con un autopalo di Rodrigo Taddei. Si va alla Gerland con in dote uno 0-0 che permetterebbe ai giallorossi di superare il turno con due risultati su tre, a patto di segnare almeno un gol. Per questa partita Spalletti sacrifica anche qualche risorsa in campionato: tra le due sfide, la Roma ottiene appena cinque punti contro Reggina, Chievo e Ascoli, non cedendo al Del Duca il sabato antecedente alla sfida di Lione solo grazie a un gol nel finale di Wilhelmsson. Un appuntamento con la storia che la Roma non vuole fallire: solo nel 1983/1984 i giallorossi erano infatti entrati nelle prime otto d'Europa e per ripetere l'impresa si schierano in perfetta formazione-tipo, con la batteria composta da Taddei, Perrotta e Mancini alle spalle di Francesco Totti. Dall'altra parte, il trio d'attacco è formato da Govou, Fred e Malouda, ma il vero spauracchio ha il nome di Juninho Pernambucano, centrocampista brasiliano maestro dei calci di punizione.

È proprio Juninho ad aprire le danze scaldando le mani di Doni con un destro secco dal limite dell'area che fa capire subito quanto i francesi vogliano spingere alla ricerca del vantaggio. Dall'altra parte la Roma risponde e va anche a segno: angolo da destra, torre di Totti e De Rossi buca di testa Coupet. Tutto inutile: l'arbitro Mejuto Gonzalez vede una presunta spinta del capitano giallorosso su Abidal e annulla. Anche gli uomini in maglia nera sfruttano, come prevedibile, i calci piazzati, ma le zuccate di Govou prima su una punizione, poi su un angolo di Juninho, non trovano il bersaglio. Al 22' la svolta: Chivu lancia Tonetto scappato via a sinistra, il terzino fa rimbalzare due volte il pallone e di controbalzo opera un cross morbido che manda fuori posizione Cris, da dietro arriva Totti che di testa manda in gol per l'uno a zero. A questo punto al Lione servono due gol per superare il turno, ma la risposta tarda ad arrivare e la Roma ne approfitta in contropiede: cambio di gioco da destra al centro di prima di Totti che trova alla perfezione Mancini, il brasiliano sfida Reveillere nell'uno contro uno, lo supera dopo una lunga serie di doppi passi e scarica di potenza il mancino sotto la traversa. Due a zero con tutto il secondo tempo da giocare, un secondo tempo in cui sale in cattedra Doni, in una delle migliori serate della carriera in giallorosso: prima in uscita bassa salva sul subentrato Wiltord nell'uno contro uno, poi si fa trovare pronto su un diagonale di Juninho, infine risolve una mischia sull'ennesimo calcio d'angolo della squadra di Houllier. La Roma avrebbe anche l'opportunità di arrotondare ulteriormente il risultato sfruttando gli spazi aperti, ma non ce n'è bisogno: a distanza di ventitre anni, i giallorossi tornano ai quarti di finale della massima competizione europea, con una prova di squadra e individuale maiuscola e si regalano ancora due serate di gala in Europa.

LIONE - ROMA 0-2
Stade de Gerland, martedì 6 marzo 2007

LIONE (4-2-3-1): Coupet; Reveillere (69' Benzema), Cris, Squillaci, Abidal; Diarra (46' Kallstrom), Tiago; Govou (46' Wiltord), Juninho, Malouda; Fred.
A disp.: Vercoutre, Clerc, Muller, Baros.
All. Gerard Houllier

 

ROMA (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Mexes, Chivu, Tonetto; De Rossi, Pizarro; Taddei, Perrotta, Mancini (90' Faty), Totti.
A disp.: Curci, Wilhelmsson, Defendi, Ferrari, Vucinic, Rosi.
All. Luciano Spalletti

 

Arbitro: Manuel Mejuto Gonzalez (ESP)
Assistenti: Juan Yuste (ESP) - Antonio Artero Gallardo (ESP)
IV Ufficiale: Bernardino Gonzalez Vasquez (ESP)

Marcatori: 22' Totti, 44' Mancini.
Ammoniti: Tiago, Cris, Kallstrom, De Rossi, Pizarro, Fred.