Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Genoa 3-1

04.03.2013 11:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Genoa 3-1
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Terza vittoria consecutiva per la Roma, che batte 3-1 il Genoa sotto la direzione del team arbitrale guidato da Andrea Gervasoni, che ha offerto spunti per poter analizzare alcuni punti del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 45'+2, la Roma ottiene un calcio di punizione nella propria metà campo, ma la battuta viene ostacolata da Juan Manuel Vargas, che si trova più vicino al pallone rispetto alla distanza di 9,15 metri prevista dal Regolamento. Tale comportamento rientra per casistica in quelli passibili di cartellino giallo

Un calciatore titolare deve essere ammonito, mostrandogli il cartellino giallo, se commette una delle sette infrazioni seguenti:
(...)
5) non rispetta la distanza prescritta durante l’esecuzione di un calcio d’angolo, di un calcio di punizione o di una rimessa dalla linea laterale;
(...)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 12 "Falli e scorrettezze")

Gervasoni ha dunque ammonito l'esterno peruviano.

Al 50', Erik Lamela va a terra dopo un tentativo di contrasto di Daniele Portanova; tra i due però non avviene contatto e per questo motivo Gervasoni ravvisa una simulazione dell'argentino, infrazione che rientra in quelle codificate come comportamento antisportivo:

Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
(...)
- tenta di ingannare l’arbitro fingendo un infortunio o di aver subito un fallo (simulazione);
(...)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e scorrettezze")

Lamela è stato quindi ammonito dal direttore di gara, dalla cui discrezione è dipesa la decisione.

Al 77', il tecnico del Genoa Davide Ballardini viene allontanato dall'arbitro. Tale provvedimento rientra nei poteri e doveri del direttore di gara:

L'arbitro:
(...)
adotta provvedimenti nei confronti dei dirigenti (inclusi allenatori, medici, operatori sanitari e collaboratori in genere) che non tengono un comportamento responsabile e, a sua discrezione, li allontana dal recinto di gioco;
(...)


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 5 "L'arbitro")

Gervasoni ha giudicato non responsabile il comportamento di quel momento di Ballardini, che era uscito ripetutamente dall'area tecnica per richiamare i suoi giocatori, e lo ha quindi allontanato. E' importante la distinzione tra espulsione e allontanamento: la prima è riservata a giocatori titolari, di riserva o sostituiti e si notifica con il cartellino rosso, il secondo viene comminato ai dirigenti (allenatori, medici, operatori sanitari e collaboratori, di fatto chiunque sieda in panchina tranne i calciatori) e viene notificato verbalmente o comunque senza il cartellino.