Un (altro) derby in bianco e nero

28.03.2016 12:20 di  Alfonso Cerani  Twitter:    vedi letture
Un (altro) derby in bianco e nero
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Sarà che in mezzo c'è una pausa per le Nazionali, sarà che le due Curve continuano imperterrite nel loro sciopero, sarà che la Lazio non è certo nel suo miglior momento, fatto sta che l'attesa per la Stracittadina fatica a decollare. Lo percepisci dal fatto che frasi come “il derby è sempre il derby” oppure “il derby è la partita più importante dell'anno” sono ormai inflazionate. In questo preciso momento storico nessuno a Roma usa più queste parole e il motivo è da ricercarsi nel tentativo, per ora infruttuoso, di combattere una battaglia persa. Ma la divisione delle Curve è solo uno degli aspetti (forse il più in vista) che stanno occultando uno spettacolo. Alla base di questo progressivo disinnamoramento ci sono altri fattori: la nostalgia dei tempi andati, quando il calcio non era così globalizzato, la poca libertà di seguire la tua squadra sempre e comunque, allenatori che vanno e vengono e dirigenti dimissionari, Totti messo in un angolo come l'ultimo degli stolti. Cose che insieme producono una reazione chimica capace di allontanare le persone dallo stadio. E allora, dove finirà il derby di Roma, uno dei più belli ed emozionanti del mondo? Il pubblico della Capitale, nella sfida che fino a qualche anno fa valeva una stagione, si sta ormai rassegnando alla totale assenza di colore, di attrazione, di tifo. Ma non sono forse questi gli ingredienti base del calcio? E se sì, stiamo forse assistendo alla morte dello sport più bello del mondo? I più fondamentalisti sicuramente risponderanno in maniera affermativa, ma dopo una più attenta analisi scopriranno che questa è solo l'anticamera della morte. Un tentativo per salvarlo si può fare e va fatto. È quasi una relazione biunivoca: il calcio ha bisogno del tifo come il tifo ha bisogno del calcio. Se una delle due componenti viene a mancare, il sistema crolla. C'è poi l'aggravante che in una città come Roma, che vive la passione più di ogni altra, togliere una così grande emozione può generare malcontenti in grado di sfociare nella vita di tutti i giorni. Uno scenario che sarebbe apocalittico e che per questo andrebbe scongiurato.

Insomma, il secondo derby della stagione rischia quasi di diventare una brutta copia del primo, quando il Gran Premio di Moto GP rubò la scena ai giocatori in campo. Quanta tristezza devono aver provato i veri appassionati di calcio, che in un derby vedono sì la partita, ma anche tutto ciò che gli sta attorno. Ora è solo una sfida in bianco e nero, come quelle degli anni '60, senza il minimo trasporto delle tifoserie. Per ridargli colore non basterà una semplice tavolozza da pittore, ma barattoli di vernice lanciati a bomba sulle Curve. Di questo ha bisogno il derby di Roma per tornare ai vecchi fasti: vivacità.