Romero mura Florenzi e la Roma, con cui firmò un precontratto nel 2011

27.10.2014 19:00 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Romero mura Florenzi e la Roma, con cui firmò un precontratto nel 2011
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Il miracolo sfoderato sul colpo di testa di Florenzi, a Marassi nello 0-0 di sabato tra Sampdoria e Roma, ha fatto sì che i riflettori tornassero a illuminare Sergio Romero. E pensare che a quest’ora il portiere argentino avrebbe potuto indossare la casacca romanista, alla quale fu vicinissimo nell’estate del 2011.

La rivoluzione tecnica attuata da Sabatini ormai più di tre anni fa, all’alba del progetto americano, coinvolge anche il ruolo del portiere. L’indiziato numero uno a difendere i pali della nuova Roma è Stekelenburg, per il quale però si riscontrano inizialmente delle difficoltà legate alle richieste dell’Ajax. Così il Direttore Sportivo ripiega su due alternative: la prima, autentico specchietto per le allodole, porta al profilo di Idris Kameni dell’Espanyol; la seconda proprio a Sergio Romero, opzione decisamente più veritiera in quanto l’allora portiere dell’AZ Alkmaar firma un precontratto con i capitolini.

Ma alla fine Sabatini ottiene sempre quello che vuole, riuscendo a portale Stekelenburg a Roma per poco più di 6 milioni di euro, abbandonando tutte le altre piste. Ma occorre una soluzione per non pagare la penale che sarebbe scaturita dal mancato adempimento del precontratto siglato da Romero, con Sabatini che si affida al suo amico Sensibile: la Sampdoria – allora in Serie B - acquista così l’estremo difensore argentino per circa 3,5 miioni di euro.

Col ritorno, dopo appena un anno, dei blucerchiati nella massima serie, El Chiquito si prende immediatamente il posto da titolare, alternando ottime prestazioni a errori a dir poco grossolani. Al termine della stagione 2012-2013 la Samp lo cede in prestito al Monaco, in cui trascorre un’annata da comprimario, come secondo alle spalle di Subasic. Ma il Mondiale regala a Romero una possibilità di riscatto unica, che il classe ’87 sfrutta meravigliosamente: le sue parate trascinano l’Argentina in finale – persa poi con la Germania – e al termine della competizione la sua carriera sembra in definitiva rampa di lancio.

Tuttavia le sue speranze non si concretizzano al ritorno a Genova, dove finisce in panchina in seguito all’acquisto di Viviano, che però subisce l’ennesimo infortunio della sua carriera proprio nella settimana che porta alla sfida con la Roma. Occasione ghiotta per Romero di mettersi nuovamente in mostra e fermare, almeno per una notte, quella che tre anni fa poteva essere la sua squadra.