Per ora... va bene così

24.10.2011 16:00 di Alessio Milone   vedi letture
Per ora... va bene così
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© foto di Alberto Fornasari

Piano piano, si sta iniziando a carburare. Un passo dopo l'altro, questa Roma sta cominciando a dare segnali positivi: merito di un gruppo che sta trovando omogeneità, e di un tecnico che sta infondendo alla squadra una filosofia di gioco diversa e ambiziosa, innovativa e divertente. Certo, c'è ancora qualcosa che va messa a punto, ma ci vuole il giusto tempo: per ora, accontentiamoci di questo "cantiere aperto" che vive di un fermento quotidiano, e sentiamoci soddisfatti del grande entusiasmo portato dalla voglia dei tanti nuovi acquisti giunti in estate a rinforzare la squadra.

Partendo dall'attacco, non si può che elogiare l'impegno - e l'apporto - fornito da Osvaldo. In molti erano dubbiosi sulle sue qualità, in parecchi, a inizio campionato, non si spiegavano il motivo per cui Sabatini avesse deciso di rinunciare a Vucinic - e, si pensava allora, a Borriello - per affidarsi a una prima punta che negli anni passati, in Italia, non aveva poi un granché stupito. Che dire: per ora, l'ex Espanyol sta andando alla grande: quattro gol, un timbro nello sfortunato derby, nessuna rete ma un gioco positivo in avanti nella bella vittoria con il Palermo. Accanto a lui, un Bojan sempre più propositivo - e che dal gol con l'Atalanta sembra essersi definitivamente risvegliato - e un Lamela che non poteva desiderare un esordio migliore. Da valutare ancora del tutto Borini: buono l'esordio a Milano con l'Inter, ma troppo poca la presenza in campo per poterlo giudicare. Anche se di talento ne ha: per lui è solo difficile trovare spazi, ma Luis Enrique, che lo considera un elemento con grandi potenzialità, saprà utilizzarlo nel migliore dei modi.

Centrocampo: superlativo Pjanic. Di settimana in settimana fornisce prestazioni sempre più convincenti, anche se è vero che da lui ci si aspetta che incida anche in termini realizzativi. Una volta che avrà trovato con costanza la via del gol, potremo essere al 100% soddisfatti del "Piccolo Principe". Per quanto riguarda Gago, con il Palermo ha saputo dare geometria alla zona mediana, forte della grande tecnica che ha a disposizione. Luis Enrique sembra gli stia pian piano ritagliando uno spazio fisso nel centrocampo giallorosso: lui non chiede altro, perché solo giocando con continuità potrà tornare sui suoi standard.

In difesa, infine, qualcosa ancora da rivedere. Kjaer, dopo un ottimo inizio - ricordate il salvataggio (fortunoso, sì, ma fondamentale) con l'Inter? - pare aver smarrito fiducia, soprattutto dopo l'incubo derby. E' giovane, in pochi anni ha accumulato tanta esperienza, sa cosa vuol dire giocare in Serie A: gli va data fiducia e lui saprà ricambiare. Josè Angel: bravo, in prospettiva può diventare un grande calciatore, uno dei più forti terzini al mondo. Forse, deve solo provare con più insistenza il cross, e non dribblare per entrare, palla al piede, in area dalla sinistra. Loic Nego: non pervenuto. Infine, Stekelenburg: in crescita, anche lui. Dopo un avvio così così, col Palermo ha salvato il risultato con un'uscita egregia. E' alto ma agile, ha riflessi, sa giocare con i piedi. Motivo per cui dalla difesa si affidano spesso - troppo - a lui per far ripartire l'azione. Ma è un elemento su cui poter fare affidamento, questo è certo. Qualche altro intervento prodigioso, e anche con il morale sarà al top: poi, sarà più facile anche per lui abbassare la saracinesca.