Matic e Dybala, due armi in più per le palle inattive
La Roma, nella passata stagione, poteva vantare la propria pericolosità da palla inattiva. Quest’anno, con gli innesti di Dybala e Matic, la statistica non può che avere una prospettiva di crescita. Una delle caratteristiche principali del fantasista argentino sono proprio i calci piazzati: punizioni, rigori o calci d’angolo che siano, per lui non c’è differenza. Il suo piede sinistro è in grado di disegnare traiettorie illuminanti per i suoi compagni e pericolose per i portieri avversari.
Nella scorsa stagione è stato Pellegrini a scoprirsi come esperto dei calci di punizione dal limite, realizzando tre perle contro Cagliari, Juventus e Lazio. La Joya non è da meno: da quando è in Italia ha totalizzato 10 gol su calcio di punizione, uno con il Palermo e nove con la maglia della Juventus. La Roma ha ora due grandi specialisti: uno scenario che mancava dall’addio di Aleksandar Kolarov.
Matic, invece, a differenza di Dybala, si unisce ai grandi saltatori che la Roma ha già a disposizione: Smalling, Mancini, Ibanez, Kumbulla, Cristante, Zaniolo e Abraham. Il serbo, grazie ai suoi 194 centimetri, contribuirà ad essere un’arma in più nelle situazioni di palla inattiva sia in fase offensiva che in quella difensiva.
Nel corso di questa tournée estiva in Portogallo, aspettando ancora lo scontro contro il Nizza, la Roma ha già realizzato 2 gol da calcio d’angolo. Il primo ha visto protagonista il Capitano della Roma Primavera Tripi, dopo un corner battuto dalla sinistra da Pellegrini. Il secondo, l’ultimo, coincide con l’autogol firmato da Goncalo Inácio dello Sporting. Molti meriti vanno attribuiti però all’ottimo corner battuto dal Capitano della Roma.
Per anni i tifosi giallorossi hanno temuto di prendere gol di testa e su palla inattiva, le stagioni pre-mourinhane erano state caratterizzate dall’incapacità di essere decisivi su questo tipo di situazioni. Ad oggi, grazie alla visibile mano dell’allenatore portoghese, e agli arrivi di Dybala e Matic, le palle inattive sono una risorsa di cui la Roma non potrà fare a meno.