Keita, il professore del centrocampo che ha conquistato Roma

12.11.2014 16:30 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Keita, il professore del centrocampo che ha conquistato Roma
Vocegiallorossa.it
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Il botto di mercato estivo della Roma è stato senza dubbio Juan Manuel Iturbe, voluto da tante big italiane ed europee e acquisto più oneroso del nostro campionato. Subito dietro di lui Kostas Manolas, chiamato a sostituire una partenza pesante come quella di Benatia. Ma chi ha veramente stupito il popolo giallorosso con le prestazioni e le proprie doti da leader di spogliatoio è stato Seydou Keita, che in pochi mesi si è guadagnato il cognome di professore del centrocampo.

E pensare che a luglio più di qualcuno ha storto il naso quando il maliano ex Siviglia, Barcellona, Dalian Aerbin e Valencia è stato ingaggiato dalla Roma per sostituire Rodrigo Taddei, reduce da uno strepitoso finale di stagione l'anno scorso e a cui Sabatini ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza. Ma il peso di 14 trofei - tutti conquistati da Keita negli anni in blaugrana - in campo si vedono e si sentono da subito, fugando ogni dubbio anche tra i più scettici.

"Keita è la cosa più bella che mi sia capitata nel Barcellona. E' stato il mio barometro, il mio termometro emotivo, per misurare tutto quello che facevo nello spogliatoio. Quando lo guardavo negli occhi, sapevo se mi ero sbagliato". Il suo ex allenatore Pep Guardiola non aveva parlato certo a caso: in ogni sua esperienza Keita è sempre stato una figura imprescindibile nello spogliatoio e la Roma non fa eccezione. La caratura di un giocatore con quel bagaglio di esperienza pesa eccome all'interno di Trigoria, tanto che a Seydou viene affidato il ruolo di terzo capitano nelle gerarchie dopo Totti e De Rossi.

Per molti calciatori esperienze come quella vissuta da Keita in Cina rappresentano lo step finale della carriera. Ma non certo per lui, che ha raccontato molto chiaramente il motivo del suo trasferimento nella Capitale: "Avevo l'ambizione di giocare a livelli altissimi, specialmente in Champions League". Con un avvio di stagione condito da 9 presenze e 1 gol, c'è da giurare che non mentisse.