Inter-Roma e quella Supercoppa che non si giocherà mai
Domenica prossima alle 18:00 a San Siro si affronteranno Inter e Roma. Sarà un semplice match di Serie A, ma sarebbe dovuta essere una partita dal valore estremamente più importante: la Supercoppa UEFA. Eh già, perché se gli dei del calcio e/o magari anche quelli arbitrali fossero stati dalla parte giusta, Atene (sede scelta per la finale) si sarebbe tinta di azzurro. L'Inter, finalista di Champions è andata vicinissima ad alzare il trofeo a Istanbul, contro ogni pronostico, contro il City di Guardiola, di Haaland che per l'occasione erano diventati dei comuni mortali, contro i nerazzurri di Inzaghi e contro la difesa guidata da Acerbi. Quando però il City era come un pugile all'angolo, sotto i colpi della LuLa o i colpi di testa di Dimarco, ecco la zampata divina che ha reso egoista Lautaro, Lukaku difensore e Rodri l'uomo della provvidenza per il City e angelo della morte per l'Inter.
Stesso destino per la Roma che arrivava a Budapest, come dicono in Ungheria, con le pezze, ma fiera di quella compattezza del gruppo, vera forza della squadra, con le invenzioni di Dybala a fare da ciliegina sulla torta. La stessa che i tifosi della Roma, accolti in massa, hanno appena appena assaporato, perché la Joya, col suo mancino, stava regalando loro quella più grande mai provata. E invece no. Perché quando devi perdere, devi perdere ed ecco l'autogol di Mancini, Taylor così lesto nell'assegnare il penalty al Siviglia quanto irremovibile nel non giudicare fallo di mano il cross di Matic. La lunga agonia nei tempi supplementari, durante il quale Mourinho, fondamentalmente, ha mandato in campo chi si reggeva in piedi, fino alla rassegnazione di un destino fatale, quello di perdere un'altra finale europea ai rigori.
Chissà che gara sarebbe stata, chissà che Roma ci sarebbe oggi. Chissà...
Secondo la teoria del multiverso ce ne sarà uno in cui la Roma ha vinto l'Europa League grazie al rigore fischiato da Taylor e un altro in cui ha vinto anche la Supercoppa UEFA. A sapere quale, questo è il problema.
Purtroppo nel nostro le cose sono andate così e non resta che andare avanti, perché quello che non è stato non si può cambiare ed è successo esattamente secondo un copione prestabilito. Se può consolare i romanisti, c'è il fatto che se fosse andata bene molto probabilmente Lukaku, Inter-Roma, l'avrebbe giocata da avversario. Almeno una gioia.