Sensibile: "Conte decisivo per l'arrivo di Lukaku all'Inter". AUDIO!

29.10.2020 01:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Sensibile: "Conte decisivo per l'arrivo di Lukaku all'Inter". AUDIO!
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il dirigente sportivo Pasquale Sensibile è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio:

Inter Lukaku-dipendente?
"Il valore del giocatore e dell'operazione viene confermato ogni settimana da quanto propone in campo. Non parlerei di dipendenza, mi sembra irrispettoso per i compagni e per il lavoro del mister: se Lukaku è in grado di finalizzare e di essere in queste condizioni fisiche, è perché alle spalle c'è uno staff di altissimo livello. Si condividono sia i trionfi che i momenti difficili".

Questo è il miglior momento nella sua carriera?
"Questo è oggettivo: è arrivato all'Inter in un momento che l'ha portato ad avere rendimenti altissimi, mai avuti in passati. E non giurerei che non migliorerà in futuro, perché è dirompente".

Chi ha voluto di più il matrimonio, Lukaku o l'Inter?
"Ho la fortuna e il privilegio di aver vissuto quella trattativa e credo di poter dire che sia stata la reciproca volontà per Lukaku all'Inter. Alla fine di una negoziazione lunga e per certi versi anche estenuante, visto che lui nel frattempo era stato col Manchester United per la tournée negli USA, c'è stato anche l'inserimento della Juventus, e il fatto che sia andato tutto a buon fine ha permesso alle due parti di godersi reciprocamente".

Il fattore Conte è stato decisivo?
"Assolutamente sì. La cosa era desiderata da tanti, potrei dire da tutti. La cosa sta dando e darà per lungo tempo buonissimi frutti".

Che dire di Ranieri?
"Qualsiasi domanda sulla Sampdoria, avrei cominciato a rispondere da cosa ha fatto Claudio Ranieri. Mi ritengo privilegiato di conoscerlo personalmente, lavorai con lui alla Juventus nel 2007 e ricordo che l'allora AD Blanc mi coinvolse molto nella scelta del mister e nella fase di arrivo a Torino. Da allora ho mantenuto un rapporto di stima personale col mister, e dico che innanzitutto siamo di fronte a un galantuomo, a uno d'altri tempi, un professionista nato. Si dedica con passione al gioco e ha la capacità di rendere tutto semplice, con la saggezza di chi ha la sua età. Questo mix ha portato l'ambiente Samp a trovare equilibrio, continuità e la competitività che merita".

Cosa potranno fare Keita e Candreva in blucerchiato?
"Per motivi diversi avevano entrambi bisogno di nuove sfide e nuovi stimoli. Non per il loro valore, ma per l'entusiasmo che si era affievolito nei loro club. Così come vale per alcuni giocatori carismatici, essere allenati da Ranieri ha avuto un peso importante. Keita può tornare a livelli altissimi, a quelli che l'hanno portato dalla Lazio all'Inter, semplicemente perché è molto serio e ama la sua professione. Nella prima parte della scorsa stagione al Monaco partiva spesso dalla panchina, e anche quando gli altri segnavano lui scattava per abbracciarli. Questo è garanzia di efficacia, e appena ritroverà condizione atletica può spostare gli equilibri della Sampdoria".

Il trasferimento di Colley alla fine è saltato.
"Il passaggio dal Belgio all'Italia è stato il coronamento di quanto fatto negli anni scorsi. Quando ha potuto misurare il suo valore in un campionato più competitivo, non si è fatto scappare l'occasione. Ha fatto passi da gigante, in Belgio aveva dimostrato già di essere tra i centrali più affidabili ma sappiamo che campionato ed allenatori italiani possono incidere in modo determinante sulla crescita individuale. Per i difensori anche in quella per la tattica di reparto. In questa sessione di mercato non si è mosso perché capita, ma credo che possa ambire a club di livello superiore".

Joao Mario è tornato allo Sporting CP. Può essere questo il momento decisivo per tornare chi era?
"Significativo perché al di là di un ritorno alle origini, era alla ricerca di una felicità, di una gratificazione personale su un percorso che gliene aveva tolto. Essendo arrivato molto giovane all'Inter, appesantito da numeri ingombranti, ha fatto emergere qualche limite caratteriale. Mi è sembrato un ragazzo molto sensibile, che in cima alla lista delle priorità aveva messo serenità ed entusiasmo, anche familiare. La scelta dello Sporting è in questa ottica, ora deve trovare un po' più di continuità ma, come per Keita, non si può mettere in discussione il suo talento. Ottima intuizione dello Sporting".

Malang Sarr è giovanissimo e fa la Champions col Porto.
"Il Nizza è stato il più lungimirante e convinto nell'intravederne i potenziali sviluppi. Ci sono pochi esempi di giocatori così giovani che hanno inanellato così tante presenze nel campionato del proprio paese. Altrettanto vero però è che ha 21 anni e difensivamente ha margini di miglioramento ma dalla sua ha quello che considero il patrimonio più importante: la testa. Quando parli con lui sembra che abbia 28 anni, che sia maturo... Per la prima volta però per esempio andrà a vivere da solo, perché lui e nato e cresciuto a Nizza. Per determinate circostanze, quando non lo gestivamo, è arrivato a scadenza e l'ha preso il Chelsea. L'accordo prevedeva di mandarlo a giocare per il primo anno, perché Lampard era stato chiaro, dicendo che non sarebbe stato titolare: ecco che è arrivato un prestigioso club come il Porto, ma la destinazione finale speriamo sia Londra, per consacrare un talento assoluto".

A gennaio vedremo ancora più scambi?
"Non ci eravamo fatti grandi illusioni, ma arrivare al 28 ottobre con la minaccia di un ulteriore peggioramento forse non ci se lo aspettava. Io sono rimasto in Francia per ascoltare il discorso di Macron, che molto probabilmente chiuderà tutto. Credo che da qui ai prossimi mesi ci dovrà essere ancora grande spirito di sacrificio e di adattamento da parte di tutti. I mercati e le economie in generale ne risentiranno: è il momento di stringere i denti e tenere sempre davanti a tutto la salute e le vite umane. Non invidio chi occupa posizioni di potere, è una situazione drammatica e drammaticamente lunga".