Gianluca Galliani: "La Roma può essere insidiosa per la Champions se cresce la coppia Dybala-Abraham". AUDIO!
A parlare di Supercoppa a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato Gianluca Galliani, figlio di Adriano, ora al Monza ma con un grande passato rossonero.
Un derby che peserà di più per Pioli o Inzaghi?
"Sicuramente è vero che sia Milan che Inter stiano facendo meno rispetto alle aspettative. Il Napoli ha ucciso il campionato e si è creata una negatività intorno alle milanesi dovuto al campionato straordinario del Napoli. Non sarei così disfattista quindi. Il Milan ha come tema principale quello degli infortuni che la stanno mettendo in difficoltà. Nel complesso è ancora tutto in ballo, non esprimerei giudizi. C'è una situazione in testa e in coda ben definita, ma per le coppe c'è battaglia. Sono preoccupato dal fatto che vedo squadre migliori dietro rispetto allo scorso anno, vedi, Atalanta, Roma e Lazio".
In 4 punti sei squadre: dietro a Inter, Milan e Juventus quale è quella più insidiosa?
"Difficile, davvero. Le ritengo tutte allo stesso livello. Hanno un potenziale inespresso. La Roma non gioca bene ma è semrpe lì e se cresce la coppia Dybala-Abraham può essere insidiosa. L'Atalanta la conosciamo e la Lazio ha dei top giocatori come Milinkovic Immobile e Zaccagni. Se Milan, Inter e Juve fanno il loro sono favorite, ma è ancora tutto indecifrabile. Il Milan ha una rosa corta per i tanti finrotuni, ma credo abbia un rosa che nel complesso è migliore di quella dell'Inter e inferiore solo a Napoli e Juve. Il tema è recuperare gli infortunati e la forma migliore di Giroud e Theo Hernandez".
Come valuta il caso Maignan?
"Nel post-Mondiale tutti i reduci stanno faticando a tornare a i livelli normali. Si gioca troppo, i giocatori vengono spremuti troppo, si corrono troppi rischi. E i giocatori sono più esposti agli infortuni".
Le piace il calcio attuale in cui si gioca così tanto?
"Sono malato di calcio, ma non so quanti abbiano la mia stessa passione. Mi piace vedere partite ma non mi piace sempre che ci siano processi mediatici. Giocare ogni tre giorni porta a questo, se ci fosse meno agitazione mediatica dietro alle partite sarebbe meglio".