Caso Roma-Juventus, assolti 10 anni dopo i tifosi denunciati nel 2015
Un verdetto che chiude una vicenda lunga e controversa, nata durante uno dei match più accesi dell’ultimo decennio e legata a tensioni che andarono ben oltre il terreno di gioco.
UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RITORNA A DIECI ANNI DI DISTANZA - Sono trascorsi più di dieci anni da quel 30 agosto 2015, quando allo Stadio Olimpico si disputò una sfida che sembrava destinata a restare nei ricordi solo per ragioni sportive. Roma-Juventus terminò 2-1 grazie alle marcature di Miralem Pjanic ed Edin Dzeko, in una delle prime grandi prove della Roma di Rudi Garcia contro la Juventus campione d’Italia. Eppure, quel pomeriggio entrò nella memoria collettiva per motivi profondamente diversi da quelli calcistici.
In quei giorni si discuteva con forza dell’introduzione delle barriere nelle curve dell’Olimpico, scelta che aveva scatenato tensioni e polemiche. Proprio durante Roma-Juve, le forze dell’ordine fecero ingresso nel settore giallorosso con modalità considerate invasive dai presenti. La reazione fu istantanea: nacque un clima di conflitto, malumore e contestazioni. Alcuni tifosi vennero denunciati per minaccia aggravata a pubblico ufficiale, dando origine a un procedimento giudiziario lungo e complesso.
Oggi quella storia si chiude definitivamente. Come reso noto dall’avvocato Lorenzo Contucci, tutti i sostenitori coinvolti sono stati assolti in appello: tre perché riconosciuti estranei ai fatti contestati, gli altri tramite prescrizione. Un epilogo che certifica la fine di un caso che ha segnato una fase delicata del tifo italiano e del rapporto tra istituzioni sportive, pubblico e organi di sicurezza.
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