Candela intervista Totti: "Nessuno leverà mai la Roma dal mio cuore. È la mia seconda pelle"
Vincent Candela ha parlato nel corso di una diretta su Instagram.
Qual è stato il tuo gol più bello?
“È quello di Bari, o quello contro la Juventus del 1998”.
Su Dacourt, suo connazionale.
“Fa dei reportage molto belli in TV. Sono di un altro pianeta. Chapeau a Olivier, al di là del grande giocatore che è stato. Ho giocato con lui”.
Su Dellas.
“Ha vinto l’Europeo del 2004. È stato una bella persona e un grande giocatore”.
Il compagno più forte con cui hai giocato dopo Totti?
“Zidane, senza dubbio. Spesso li ho messi allo stesso livello, sono campioni come pochi al mondo. Sei sicuro che non perderanno il pallone. Se dai male il pallone a Francesco, lui te lo ridarà in modo meraviglioso. Il Capitano come velocità di pensiero è unico al mondo, ha gli occhi da tutte le parti. Capiva tutto 30 secondi prima”.
Sul possibile addio del 1999.
“Quando Zeman mi voleva mandar via, Sensi mi disse che era arrivato Capello e che non sarei andato via. Se non avessi voluto giocare avrei fatto il giardiniere. Ovviamente giocai”.
Su Zeman.
“Aveva i suoi difetti, ma anche io ero giovane. Mi arrabbiavo spesso con lui. Ma era uno spettacolo, aveva i suoi difetti come tutti”.
Su Batistuta.
“Uno dei centravanti più forti al mondo, ci mancherebbe. Di che stiamo parlando?”.
Montella o Batistuta?
“Probabilmente Bati dava qualcosa in più all’epoca. Scusa Vincenzo!”
De Rossi o Tommasi?
“Non ho mai visto una persona nel calcio come Tommasi. Per quanto riguarda Daniele, nel 2002 avevo un ristorante, e lì Daniele veniva a mangiare con la sua prima fidanzata. Era tranquillo, al suo angoletto. Una bellissima persona”
Che ne pensi di Zaniolo?
“Ha tante qualità, spero diventi un gigante. Ma ha tanta strada da fare”.
Bari-Roma o Napoli-Roma?
“A Napoli ero lì ma non giocavo, metto davanti Bari dove ho segnato”.
Samuel o Thuram?
“Tosta”.
Aldair o Samuel?
“Ho vinto con Samuel, Aldair è un mio amico e campione del Mondo. Due fenomeni”.
Lizarazu era più forte di te?
“Era più difensivo. Giocava lui e si vinceva, per cui io stavo zitto e facevo gruppo, come tanti lo facevano nella Roma. Avevo vinto tutto ed ero il terzino più forte della Serie A, ma giocava lui”.
Su Aldair.
“Litigai con lui quando era arrivato. Un genio, una persona sana, sportiva. È più in forma oggi di prima”.
Signori o Montella?
“L’ho scartato prima, come faccio a farlo adesso? Con Signori ho perso 4 derby…”
Di cosa ha bisogno la Roma per vincere?
“Di tre campioni. Ce ne sono già, ma ne servono altri”.
Panucci?
“Un grande giocatore, un campione, aveva i suoi difetti ma ha vinto tutto”.
Nel corso della diretta è poi entrato Francesco Totti, intervistato dallo stesso Candela.
Qual è il tuo lavoro più importante?
“In questo momento è stare a casa con i figli, con la moglie e basta. Che, non è un lavoro? È un lavoro importante! Più di questo non ci sta… ma dicevi il lavoro fuori da casa? Questo è un lavoro importante: educare i figli, farli crescere, far loro capire come si devono ambientare, è una responsabilità non da poco. Però, ho capito la domanda che volevi fare, volendo avrei un’altra risposta. Conoscendoti, dopo 25 anni, so che volevi chiedermi il lavoro che sto facendo adesso. In questo momento sto in stand-by, sento, chiamo, vedo giocatori giovani, diciamo che sto aprendo una società di scouting e procura. Soprattutto scouting perché voglio far crescere i giovani nel migliore dei modi, voglio far sì che si comportino onestamente, con le dovute maniere, come sono cresciuto io, con valori e princìpi importanti. Perciò sto cercando in giro per il mondo nuovi talenti. Tieniti libero, ti porto via dalla Roma pure a te (ride, ndr). Farai parte della mia scuderia. Ora ti tocca lavorare!”.
Parliamo della Roma. Sei la storia della Roma. Quanto senti questa Roma?
“A me la Roma non la leverà mai nessuno dalla testa e dal cuore. Possono passare presidenti, allenatori, giocatori, è la mia seconda pelle. Quello che ho fatto per la Roma e la Roma ha fatto per me non me lo toglierà mai nessuno. È un vanto essere romano e romanista”.
C’è un altro Totti nel mondo del calcio?
“Adesso no. Spero di trovarlo. Cercheremo di trovarlo”.
Dopo 24 anni che ci conosciamo, non ho capito se sei te che mi hai fatto conoscere Roma o il contrario!
“Penso che alla fine sei tu che mi hai fatto conoscere Roma, io non posso andare in giro (ride, ndr).
Abbiamo vinto tante battaglie insieme.
“La battaglia più grande è adesso: dobbiamo sconfiggere il Coronavirus. Tutti insieme”.