Abete: "Totti merita rispetto"

10.05.2010 16:31 di Giulia Spiniello   vedi letture
Fonte: Gr Parlamento
Abete: "Totti merita rispetto"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

"C'è un'importante lotta sul campo, ci sono ancora verdetti non scritti come quello per lo scudetto. Per la corsa alla Champions League. Altri già scritti, come per l'Europa League e per le retrocessioni. Rimane un campionato interessante fino all'ultimo. Da sempre la lotta per scudetto è la realtà più significativa". Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, in collegamento con "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento. "Sul versante dei comportamenti e delle dichiarazioni, senza personalizzare, occorre fare un grandissimo salto di qualità. Questa stagione ci ha consegnato una dimensione molto interessante sul piano sportivo e agonistico e una preoccupante sul versante dei comportamenti di dirigenti, tecnici, giocatori, che alimentano eccessive tensioni. Da questo punto di vista rimaniamo legati alle riflessioni del Presidente della Repubblica". Abete affronta poi il tema della violenza. "Un problema che non riguarda solo il nostro Paese ma anche altri.  Partite a porte chiuse, situazioni di incidenti, ma questo per noi non può costituire una consolazione. Dobbiamo migliorare la qualità dei comportamenti, cercare di capire che il calcio non è solo tifo che diventa faziosità ma rispetto nei confronti dell'avversario. Il calcio si presta ad una dimensione di emozione e corre il rischio di avere situazioni negative. Ognuno dice il contrario di quello che dice l'altro dirigente. Ieri gli arbitri hanno fatto molto bene, una qualita' complessiva positiva. Su questo dobbiamo lavorare, non dobbiamo esasperare gli animi".

Abete è tornato anche sul caso-Totti: "Se si sbaglia è giusto essere sanzionati. Ma non si deve mettere all'indice una persona. Quando si sbaglia, si paga. Si ha un danno in termini sportivi e di immagine. Sono sempre stato contrario a giudicare le persone da un singolo episodio. Ognuno sbaglia, Totti ha fatto tantissime cose buone a livello sportivo, sociale e di solidarietà. Lui sa di avere sbagliato: una cosa è sanzionare l'atto, un'altra è mettere all'indice una persona che merita rispetto".