Shakhtar Donetsk-Roma 1-2 - Scacco Matto
LE SCELTE - Fonseca non rinuncia a Cristante in mezzo alla difesa. A fianco a lui Ibanez e Kumbulla. A centrocampo ci sono i quinti titolari: Karsdorp e Spinazzola. In mezzo Villar e Diawara, mentre in avanti ci sono le furie rosse Perez, Pedro e Borja Mayoral. In panchina Mancini, Pellegrini e Dzeko.
Solito 4-3-3 per lo Shakhtar Donetsk di Castro, chiamato a rimontare lo 0-3 dello Stadio Olimpico. Rispetto alla gara di Roma sono 3 i cambi: out Ismaily, Marlos e Moraes per Kryvstov, Marcos Antonio e Solomon.
IL PRESSING DURA POCO - Nei primi minuti di gioco la Roma è brava a marcare in avanti, facendo un buon pressing. Oltre a quello classico dei difensori Ibanez e Kumbulla, c'è quello più ordinato dei due centrali di centrocampo. Villar e Diawara si divisono il campo a metà, centrodestra lo spagnolo, centrosinistra l'africano e, a seconda di dove staziona il pallone si alzano a dare una mano ai tre attaccanti. Una situazione che dura poco, con la Roma costretta ad abbassarsi, lasciando il predominio territoriale al palleggo ucraino. 70-30 la percentuale del possesso palla.
COME ALL'ANDATA - La Roma dunque, prova a chiudersi per ripartire in verticale. Sono due le occasioni con questa trama di gioco create dai giallorossi. Entrambe sfruttano il movimento di Borja Mayoral, lanciato prima da Cristante, poi da Diawara, ma in ambo le occasioni, lo spagnolo non è né preciso, né reattivo.
SCACCO MATTO - Gara che cambia radicalmente grazie a un triangolo lunghissimo Borja Mayoral-Karsdorp. Con lo spagnolo che, invece di puntare la profondità, arretra a centrocampo, lancia l'olandese, bravo e fortunato nel vincere il rimpallo giusto, palla al centro, altro intervento sciagurato della difesa ucraina e colpo vincente dello spagnolo. Da quel momento in poi la Roma prende campo a macinare più gioco, entrando in velocità sia sulle fasce, sia centralmente.