Scacco Matto - Roma-Udinese 2-1
Dopo lo stop di San Siro, la Roma torna a vincere battendo all’Olimpico l’Udinese, pur faticando e non poco in entrambe le fasi di gioco.
L’Udinese che si presenta all’Olimpico non sembra squadra particolarmente ostica. Contrariamente a quasi tutte le formazioni che si sono viste da queste parti, i bianconeri non esercitano pressione sulla costruzione bassa giallorossa, disponendosi 4-4-2 in fase difensiva e permettendo alla Roma di fare il suo gioco. Tra i giallorossi, dopo la scadente prova di Milano, Ibarbo non svolge più il ruolo di equilibratore seguendo gli esterni avversari - mancanza che viene sofferta specialmente sul settore sinistro difensivo, con Widmer parecchio libero -, ma dei tre attaccanti è quello che più compie movimenti da centravanti, tagliando sul primo palo e proponendosi come destinatario dei diversi cross effettuati dai giallorossi. Il grave errore di Manolas che consegna il vantaggio agli ospiti non cambia il copione del match: gli ospiti ripartono quando ne hanno l’occasione, ma più per il peccato di non sfruttare gli spazi generosamente concessi dalla squadra di Garcia che per una reale intenzione di premere sull’acceleratore. Sull’acceleratore preme invece la Roma, che, pur povera di movimento senza palla, mette almeno intensità in fase offensiva proponendo più uomini del solito anche dentro l’area di rigore avversa e facendo ampio uso di tiri da fuori, benché respinti, al di fuori della stessa. Proprio grazie all’inserimento di due centrocampisti arriva il pari di Nainggolan con cui si conclude la prima frazione di gioco.
La gara non cambia neanche dopo il secondo gol della partita: la Roma continua a spingere di nervi e forza, tenendo alta la linea difensiva (e rischiando per questo, a causa del totale disordine del reparto) e non rinunciando alla spinta di entrambi i terzini. Servono venti minuti per scardinare la retrogurdia ospite anche in un modo un po’ casuale; da lì l’Udinese avanza la sua posizione in campo e Garcia rinforza il centrocampo inserendo Keita per Totti. Il francese però non passa al 4-3-1-2 visto a Milano, ma dispone un 4-1-4-1 con Pjanic sul lato destro e Iturbe falso centravanti, prima di sostituire lui con Doumbia e il bosniaco con Ljajic, sostituzioni che nulla aggiungono e nulla tolgono a una squadra comunque non troppo unita ma comunque intensa. Proprio l’intensità ha permesso alla Roma di uscire da questa sfida con i tre punti, sorvolando sugli errori individuali che hanno sbloccato il punteggio prima da un lato e poi dall'altro.