Scacco Matto - Roma-Fiorentina 2-0
Parte Scacco Matto, la nuova rubrica di Vocegiallorossa.it che cercherà di fornire una lettura tattica delle gare e di trovare l'elemento decisivo per l'esito finale della sfida.
Probabilmente era l'ultima gara in cui aspettarselo, ma nella sfida contro la Fiorentina i giallorossi di Rudi Garcia hanno avuto un antipasto di ciò che li attenderà lungo tutto l'arco della stagione: una squadra cortissima, pronta nel chiudere gli spazi e ripartire, magari lanciando lungo per l'attaccante di turno. Nella prima parte del match, molto bloccato con tentativi solo dalla medio-lunga distanza, i viola di Vincenzo Montella si sono disposti in pochissimi metri di campo, puntando a impedire le incursioni di Gervinho e Iturbe e cercando spesso e volentieri la ripartenza veloce con il lancio per Gomez, fondamentale nel gioco aereo, o per Babacar, abile nelle sponde anche palla a terra. La risposta di Rudi Garcia è stata prima tattica, con la continua rotazione dei tre uomini offensivi che però ha fruttato poco, e poi atletica, con una maggiore intensità del centrocampo e in particolare di Radja Nainggolan decisiva per pervenire al gol dell'1-0, siglato proprio dal numero 4. La rete non ha fatto abbassare i ritmi alla Roma, che ha impedito per quasi tutto il primo tempo che la Fiorentina ripartisse con un pressing asfissiante sul primo portatore di palla avversario, anche a costo di spendere fallo. Negli ultimi minuti della frazione l'intensità è poi scesa, ma la Roma non ha mai rinunciato alla possibilità di ripartire.
Squadra bassa in campo anche a inizio ripresa, salvo poi approfittare della maggiore lunghezza della squadra di Montella rispetto alla prima parte per tornare ad aggredire. Come normale al 30 di agosto, la componente fisica ha poi fatto il suo ingresso nella gara, con il calo di rendimento e la sostituzione di Manolas, con De Rossi dirottato in difesa e poi, dopo la clamorosa occasione sprecata da Babacar, l'uscita di Totti e un attacco composto da soli possibili contropiedisti. Dall'altra parte, con il pallino in mano per il finale, i viola non sono andati oltre la ricerca degli esterni, soprattutto il sinistro offensivo, per forzare la difesa di Garcia, più arretrata nella parte finale e protetta da un centrocampo a quattro con il glaciale Keita e Nainggolan cerniera centrale per contenere i tentativi viola, ma sempre con Gervinho addetto al ribaltamento, mossa che ha portato al definitivo gol del 2-0.
Centrocampo dunque già decisivo nella prima Roma 2014/2015, che ha dimostrato di aver mantenuto intatte le caratteristiche che tanto hanno fruttato nella passata stagione.