Scacco Matto - Roma-Fiorentina 0-2, minimo risultato col massimo sforzo
Vittima della sua mancanza di qualità, la Roma cade in casa per la sesta volta: la Fiorentina vince 2-0, con i gol di Benassi e Simeone.
LE SCELTE - Proseguono le rotazioni di Di Francesco in questo periodo denso di gare importanti. In difesa riposano entrambi i laterali titolari: Alessandro Florenzi e Aleksandar Kolarov lasciano spazio a Bruno Peres e Juan Jesus, con Konstantinos Manōlas e Federico Fazio al centro. Panchina anche per Daniele De Rossi a centrocampo, con Maxime Gonalons mediano attorniato da Radja Nainggolan e Kevin Strootman; davanti, con Diego Perotti e Cengiz Ünder out per infortunio, scelte praticamente obbligate, con Grégoire Defrel e Stephan El Shaarawy ai lati di Edin Džeko. Stefano Pioli sceglie il 4-3-2-1, con Riccardo Saponara e Valentin Eysseric a supportare Giovanni Simeone.
PRESSING A METÀ - La Roma si ritrova sotto alla prima occasione pericolosa: su un calcio di punizione, c’è un’errata distribuzione dei giocatori nella propria area di rigore, con Gonalons colpevole di schiacciarsi troppo insieme agli altri e di non uscire su Marco Benassi, libero di calciare sul pallone rimesso basso rasoterra da sinistra. La rete fa iniziare la classica partita in cui la squadra di casa attacca e quella in trasferta difende: i giallorossi sviluppano le loro azioni principalmente sulle fasce laterali, ma le catene, diverse in composizione rispetto a quelle abituali, faticano a dialogare, e oltretutto quella sinistra vede tra i suoi membri Juan Jesus, ovviamente più in difficoltà per caratteristiche quando chiamato a sovrapporsi. Tra quelle tipiche dell’impostazione di gioco di Di Francesco, l’arma più efficace risulta essere il pressing, che porta a diversi recuperi del pallone anche nella trequarti avversaria, ma la mancanza di qualità nei centrocampisti porta una lavorazione non efficace della sfera; a sopperire ci prova Edin Džeko con i suoi arretramenti, che però ne limitano l’azione da centravanti in senso stretto sia sul piano atletico, che su quello tattico, visto che spesso l’area di rigore si sguarnisce anche per i tagli imperfetti dei due attaccanti laterali. I viola puntano a ripartire e sul finale di primo tempo ci riescono con un’azione solitaria di Simeone, che sfrutta lo spazio tra centrale e terzino di destra, ma sul quale Manōlas interviene in maniera davvero troppo morbida, permettendogli di arrivare in meta per un 2-0 generato praticamente dalle uniche due incursioni offensive viola.
SPALLE PIÙ LEGGERE - Dopo l’intervallo, c’è Patrik Schick al posto di Defrel Il ceco si posiziona alla destra di Džeko, risultando più ordinato del francese e sgravando Džeko del compito di far salire i compagni e di aiutare in costruzione, lasciandolo più libero di finalizzare, come avviene già a inizio del secondo tempo. La Fiorentina mantiene un atteggiamento più che passivo, giocando le ripartenze solo col lancio lungo e perdendo tempo ove possibile per smorzare il ritmo giallorosso.
BASTONATE SUL GRANITO - Gil Dias - in campo per Eysseric - avrebbe il compito di condurre maggiormente i ribaltamenti che comunque non portano mai a conclusioni verso la porta di Alisson; dall’altra parte entrano prima Kolarov per Manōlas e poi Florenzi per Strootman, con un 4-2-4 che dovrebbe aprire in ampiezza le maglie viola, con la risposta immediata di Pioli che inserisce Milenkovic per Saponara passando a 5 in difesa, chiudendo gli spazi e facendo maggiore densità nel suo terzo di campo, anche e soprattutto sulle corsie laterali con l'aiuto dei centrocampisti ai terzini di riferimento. La Fiorentina lascia dunque quasi senza opposizione le operazioni alla Roma, che però non ha creatività a sufficienza per sfruttare la chance concessa: le poche azioni pulite si infrangono contro i legni (Schick) e contro Sportiello (Nainggolan), generando anche frustrazione che fa arrivare meno sangue al cervello. Basti pensare che, nell’assalto finale, anziché andare a fare la torre al centro, Federico Fazio inizia le operazioni conducendo anche il pallone palla al piede, non avendo ovviamente qualità adeguata per farne uscire fuori qualcosa di buono: la Fiorentina deve solo mantenere forza nel difendere per portare a casa un risultato ottenuto con il minimo sforzo offensivo. Al contrario, tante energie spese dalla Roma non hanno fruttato quasi nulla nell'area avversaria, un problema ormai atavico e di improbabile risoluzione entro la fine della stagione.