Scacco Matto - Roma-Chievo 2-2: tutto al contrario e arriva la rimonta

17.09.2018 22:22 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Chievo 2-2: tutto al contrario e arriva la rimonta
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Ancora un passo falso per la Roma, che spreca un vantaggio di due gol e si fa rimontare dal Chievo, che porta via dall'Olimpico un prezioso punto in classifica.

LE SCELTE - Di Francesco torna al 4-3-3, effettuando qualche rotazione in vista della sfida di mercoledì contro il Real Madrid. In difesa riposa federico Fazio, con Alessandro Florenzi, Konstantinos Manōlas, Juan Jesus e Aleksandar Kolarov; il mediano è Steven Nzonzi, con Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante ai suoi fianchi; davanti insieme a Edin Džeko ci sono Cengiz Ünder e Stephan El Shaarawy. Il Chievo si schiera invece con un 4-3-2-1, con Valter Birsa ed Emanuele Giaccherini alle spalle di Mariusz Stępiński.

 

 

LA VECCHIA ROMA - Vecchio modulo significa anche vecchie meccaniche: si rivedono le catene di fascia, sia a sinistra con Kolarov ed El Shaarawy che a destra con Florenzi e Ünder; da questo lato arriva il gol del vantaggio di El Shaarawy, perso in marcatura da Nenad Tomovic sul cross del terzino giallorosso su una seconda fase d’attacco dopo un tentativo di spazzata.

ALTO NZONZI - Seconda fase figlia di un pressing abbastanza costante, con una differenza rispetto al passato: Nzonzi è più incline a muoversi in avanti rispetto a De Rossi, e con la sua fisicità riesce a calamitare un buon numero di palloni dando continuità alle fasi offensive giallorosse, pur con un avversario non eccezionale.

ECCO CRISTANTE - Il secondo gol è firmato da Bryan Cristante col suo marchio di fabbrica: l’ex Atalanta si inserisce in area di rigore su una difesa del pallone di Edin Džeko, con cui potrà creare, in questo senso, una connessione costante, viste le abilità tecniche del bosniaco, oggi chiamato più a svariare per catalizzare le giocate dei compagni che a finalizzare.

IMMATURITÀ - Il secondo tempo - in cui in campo si vede Përparim Hetemaj al posto di Joel Obi, si apre gol gran gol di Birsa che rimette in partita il Chievo, con la Roma costretta a gestire: i giallorossi non hanno però in campo giocatori di qualità e l’unico modo in cui potrebbero gestire e tenere la partita a ritmi molto alti, cosa che non riescono a fare per la stanchezza di diversi elementi.

AUTOCONTROMOSSE - Tra cui Florenzi, che viene sostituito da Rick Karsdorp, in coppia con Lorenzo Pellegrini al quale subentra Daniele De Rossi. Il modulo diventa un 4-2-3-1 con Cristante incursore: un sistema di gioco che allunga la squadra anziché compattarla e la rende più vulnerabile, viste le non eccelse qualità difensive dell’olandese e la tendenza ad abbassare la squadra del capitano, in controtendenza col primo tempo in cui Nzonzi invece aiutava a tenerla alta. Dall’altra panchina esce Leris Mehdi per sostituire Birsa e proprio dall’11 arriva la sgroppata che porta al gol del 2-2: errori individuali per Karsdorp, fuori posizione nonostante fosse fresco, e Jesus, che manca una facile lettura sul primo palo e si fa anticipare da Giaccherini, prima della mischia che risolve con il gol di Stępiński. Nel frattempo era già subentrato Justin Kluivert per Cengiz, ingresso reso però inefficace dal nuovo contesto di gara, col Chievo schiacciato nei propri trenta metri per mantenere - riuscendoci, e sfiorando anche la vittoria con Giaccherini - il punteggio.

TUTTO AL CONTRARIO - Una gestione opposta, dunque, a quella necessaria in una situazione di (relativa, visto che la prova offensiva del Chievo non è stata indimenticabile) pressione: un altro caso in cui dalla panchina arriva un minus piuttosto che un plus per una squadra che, a detta dello stesso allenatore, ha bisogno di certezze, esponendola alle giocate avversarie e a errori individuali, sempre possibili in un sistema che espone i difensori come quello di Di Francesco.