Scacco Matto - Roma-Bayern Monaco 1-7
Serata da incubo allo Stadio Olimpico: il Bayern Monaco passeggia segnando 7 gol all’Olimpico, condannando la Roma a una storica sconfitta che tuttavia non compromette la qualificazione, visto il pareggio del Manchester City sul campo del CSKA Mosca.
Guardiola fa capire subito che partita ha intenzione di fare: il segnale è una rimessa dal fondo che De Sanctis è costretto a giocare lunga per la presenza di ben quattro giocatori avversari nei pressi della sua area. I bavaresi sono alti, con la linea difensiva a tre e aiutata a turno da uno dei due centrali di centrocampo, corti e presidiano ogni zona del rettangolo di gioco per recuperare il pallone nel più breve tempo possibile, non con garra ma grazie al posizionamento. C’è infatti un accorgimento quasi per ogni uomo avversario: Gervinho e Iturbe non hanno quasi mai lo spazio materiale per sgroppare, Totti è ben francobollato così come Pjanic, addirittura Yanga-Mbiwa, destro in campo sul centrosinistra, è aggredito da due o tre uomini anche nei primi metri di campo. In fase offensiva, prima le sovraposizioni di Lahm a destra costringono Iturbe a retrocedere fin quasi sulla linea di fondo (in qualche occasione si vede addirittura una linea difensiva a 6 con De Rossi e i quattro) per provare a limitare - senza grande successo - la sua azione e quella di Robben, a sinistra invece Bernat parte più piano salvo poi approfittare alla distanza del campo concesso. Il resto lo fanno ripetuti e inconsueti errori in disimpegno della Roma, che quasi mai riesce a convertire l’azione da difensiva in offensiva, e un altrettanto inaspettato calo mentale, prima momentaneo dopo l’1-0, poi verticale e definitivo dopo il raddoppio, con i cinque uomini offensivi della squadra di Guardiola presenti in ogni azione offensiva liberi di mettere al servizio dello spartito di gioco i loro piedi che producono con disarmante facilità i cinque gol del primo tempo.
Nel secondo tempo, con l’ingresso di Florenzi (oltre a quello di Cholevas, al posto di un impresentabile Ashley Cole) che si posiziona a sinistra, Garcia disegna un 4-4-1-1 con Pjanic alle spalle di Gervinho e Iturbe sul lato destro, che, col rallentamento del Bayern, permette di creare qualche occasione nei primi minuti, in cui sale in cattedra anche Manuel Neuer. Il portiere è ottimo sul 27 - che finalmente trova qualche spazio - e sul 24, ma alla fine si fa bucare dal colpo di testa dell’ivoriano, arrivato al termine della prima azione da Roma concessa dagli uomini in maglia bianca, che tuttavia non appena riprendono un minimo di ritmo ripristinano la situazione precedente, con altri due gol messi a segno in rapida successione e i giallorossi nuovamente devastati a livello psicologico, fino all’attesissimo fischio finale di Eriksson.