Scacco Matto - Chievo-Roma 3-5, il dottor Spalletti trova la cura

21.05.2017 17:18 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Chievo-Roma 3-5, il dottor Spalletti trova la cura
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Cinque gol e tre punti per la Roma, che espugna il Bentegodi e si porta a quota 84 in classifica.

LE SCELTE - Dopo averlo messo in campo in condizioni non perfette contro la Juventus, Luciano Spalletti rinuncia a Radja Nainggolan: a centrocampo giocano Leandro Paredes, Daniele De Rossi e Kevin Strootman, rientrante così come Edin Džeko, che torna a prendersi il posto da centravanti con ai lati Mohamed Salah e Stephan El Shaarawy. Confermata rispetto a domenica scorsa solo la difesa, con Antonio Rüdiger, Konstantinos Manōlas, Federico Fazio ed Emerson Palmieri davanti a Wojciech Szczęsny. Nell’attacco del Chievo non c’è Sergio Pellissier: davanti ci sono Lucas Castro e Valter Birsa a supporto del solo Roberto Inglese.

CONTROFIGURE - Con quei tre a centrocampo, il dubbio principale verteva sul tipo di schieramento che Spalletti avrebbe scelto: nonostante l’assenza di Nainggolan, però, il tecnico non rinuncia al suo incursore, ruolo che assegna a Kevin Strootman, con De Rossi e Paredes mediani. L’olandese, però non ha il ritmo per fare le due fasi come il collega che siede in panchina e finisce naturalmente ad associarsi a Mohamed Salah spostandosi a sinistra, finendo per ridurre la veemenza del pressing - pur efficace nelle primissime battute di gara - sulla seconda palla. Al contrario, il Chievo gioca a ritmo molto alto col suo blocco alto e stretto, facendo leva sul fisico di Roberto Inglese, pronto a ricevere i palloni dalle retrovie per allungare la difesa in maglia bianca. Il cross è la naturale porta d’uscita di tutta la manovra e da essi arrivano entrambi i gol, che evidenziano distrazioni individuali e collettive della Roma: sul primo vantaggio di Lucas Castro, Antonio Rüdiger non segue il movimento a scalare di Manōlas e Fazio lasciando troppo spazio all’avversario per arrivare sul pallone, sul 2-1 di Roberto Inglese è tutta la squadra che rientra pigramente su un calcio di punizione a favore lasciando ben tre uomini liberi sul traversone da sinistra. I due gol con cui la Roma chiude il primo tempo non arrivano di certo grazie a azioni ragionate: sul primo pari di El Shaarawy la retroguardia di casa è disattenta nel non considerare il faraone in posizione regolare sul colpo di testa di Fazio, mentre il 2-2 di Salah è pura sfortuna a causa della deviazione sulla conclusione. Nel primo tempo la ricerca dell’egiziano è la prima scelta offensiva che porta a tanti uno contro uno poco fruttiferi.

SOS FASCE - Dopo l’intervallo non c’è Lucas Castro, fermato da problemi fisici, sostituito da Sergio Pellissier con il Chievo che riprende le sue classiche sembianze con un trequartista dietro a due punte. Da trequartista vero è il pallone che Kevin Strootman offre a El Shaarawy, finalmente decisivo anche senza palla: taglio al limite del fuorigioco per il faraone, che poi incrocia su Sorrentino in uscita per il vantaggio. La nuova situazione di punteggio suggerisce alla Roma di aspettare per ripartire, ma al copione manca qualche pagina: gli attaccanti esterni non accompagnano più la fase difensiva, specialmente Salah che lascia a Massimo Gobbi tantissimo spazio per sparare traversoni a ripetizione che mettono in serissima difficoltà la difesa giallorossa. Il pericolo è palpabile, Spalletti non può non accorgersene ma in panchina, per un motivo o per l’altro, non ha giocatori di fascia che possano ovviare al problema. L’idea, allora è quella di bloccare in un qualunque modo le fasce e lasciar offendere chi sta al centro: entra Radja Nainggolan e si posiziona a sinistra, con Kevin Strootman che blocca l’altro esterno. Si vede subito l’efficacia della mossa: un paio di nuove sortite sulle fasce del Chievo vengono fermate ben prima dell’area di rigore e il possesso torna più costantemente alla Roma, che si affida a Džeko e Salah per chiudere la partita. Un gol a testa e la missione si compie, prima dell’ingresso di Francesco Totti e il 3-5 ancora di Inglese che conta solo per le statistiche, con la Roma che torna a casa con tre punti di fondamentale importanza, frutto di una perfetta lettura e intuizione della soluzione, con ulteriore merito di averne attuata una decisamente desueta, da parte di Spalletti.