Roma-Napoli 0-1 - Scacco Matto - La strategia dei giallorossi e il calo dei singoli

24.10.2022 21:40 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Roma-Napoli 0-1 - Scacco Matto - La strategia dei giallorossi e il calo dei singoli
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Il Napoli vince di misura all'Olimpico grazie al gol di Osimhen nel secondo tempo.

LE SCELTE - José Mourinho sceglie il 3-4-1-2 con l'unica novità dell'indisponibilità last minute di Zalewski, con Karsdorp titolare a destra e Spinazzola a sinistra. Cristante agisce in cabina di regia con Camara alla sua sinistra mentre Pellegrini gioca dietro a Zaniolo ed Abraha,. Mancini, Smalling e Ibanez compongono il pacchetto difensivo.
Luciano Spalletti risponde con il 4-3-3 con Olivera al posto di Mario Rui, Di Lorenzo confermato terzino destro e la coppia Kim-Jesus al centro della difesa. Lobotka dirige le operazioni in mezzo al campo, con Ndombele e Zielinski ai suoi lati. Osimhen guida l'attacco, supportato da Lozano e Kvaratskhelia.

COME VUOLE ATTACCARE LA ROMA - I giallorossi attirano la pressione del Napoli ed eseguono un giropalla volto a far uscire gli avversari. Appena accade, si cerca o un filtrante per Pellegrini o Abraham o, più frequentemente, il lancio lungo per il centravanti inglese (soprattutto con Cristante), con Pellegrini nelle sue vicinanze e Zaniolo pronto ad attaccare la profondità dalla parte di Olivera e Jesus. Il talento giallorosso, oltre a essere prezioso in fase difensiva, riesce a scappare in un paio di occasioni ma sbaglia la scelta della giocata.

MARCATURE - In fase di non possesso, è Pellegrini a marcare stretto Lobotka, concedendogli pochissimo spazio. Cristante si occupa di Zielinski mentre Camara affronta Ndombele. Karsdorp rimane un pochino più basso per affrontare Kvaratskhelia, aiutanto da Mancini e, in due, riescono ad arginare il georgiano nel primo tempo. Spinazzola, invece, si occupa di Lozano e lo fa con buona dedizione. Smalling non perde di vista Osimhen che, in un paio di occasioni, prova il taglio fuori linea ma l'inglese lo segue e lo ferma. 

PERICOLI - I giallorossi, nel primo tempo, hanno corso dei pericoli solo in due situazioni codificate: o con un calo di concentrazione sul pressing del Napoli o su una giocata codificata dei partenopei, con Kvaratskhelia che riceve largo (ogni tanto Karsdorp gli dà respiro), scambia con Zielinski e taglia subito in mezzo. Zielinski chiude l'uno-due riconsegnando il pallone al georgiano, non seguito né da Karsdorp, né da Cristante. Succede un paio di volte nel primo tempo, senza provocare fortunatamente alcun pericolo.

RIPRESA - Nel secondo tempo, la stanchezza inizia a pesare sulle gambe dei giallorossi. La Roma abbassa il baricentro, diventa troppo passiva, lasciando più spazio agli avversari per giocare il pallone. Questo si traduce in un Napoli più efficace nel possesso palla mentre i difensori giallorossi faticano maggiormente a ricacciare indietro gli avversari.

I SINGOLI - Abraham non riesce più a tenere il pallone, Pellegrini inizia a sentire un fastidio al flessore, Zaniolo ha forza e brillantezza ma sbaglia nella selezione della giocata. Karsdorp e Spinazzola finiscono presto la benzina e la Roma si chiude troppo nella propria metà campo.

CAMBI - Dopo il gol di Osimhen, Mourinho ridisegna la squadra con un 4-2-3-1 con Vina, Smalling, Ibanez e Spinazzola a comporre la linea difensiva. Cristante e Matic agiscono a centrocampo, Pellegrini trequartista, Zaniolo a destra, El Shaarawy a sinistra e Belotti centravanti ma la Roma non riesce a giocare nello stretto e non punge più con i lanci a scavalcare il centrocampo, motivo per cui la gara termina senza tiri in porta da parte della Roma e il gol subìto in occasione dell'unica distrazione di Smalling.