Roma-Milan 1-2 - Scacco Matto - Limiti corali e in alcuni singoli
La Roma viene sconfitta all'Olimpico per 2-1 a causa del gol di Ibrahimovic e del discusso rigore di Kessie.
LE SCELTE - José Mourinho conferma la solita formazione con la linea difensiva a 4 formata da Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina. A centrocampo agiscono Cristante e Veretout con Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan dietro a Tammy Abraham.
Stesso sistema di gioco anche per il Milan, che schiera un 4-2-3-1 con Calabria, Kjaer, Tomori ed Hernandez in difesa. Bennacer e Kessie compongono la coppia di centrocampo con Salemakers, Krunic e Leao dietro a Ibrahimovic.
PALLA AL MILAN - La gara la fanno i rossoneri, con la Roma come di consueto raccolta nella propria metà campo e attenta a non concedere spazi. I capitolini provano a schermare Kessie come prima pressione, sebbene Abraham non dia un grande apporto nella pressione. La squadra di Pioli ci prova in più di un'occasione dalla fascia destra, con Mkhitaryan e Vina in difficoltà, mentre dall'altra parte Zaniolo dà una grande mano e Karsdorp fa quel che può, nonostante sia proprio lui a procurare al Milan la punizione da cui nasce il gol di Ibrahimovic.
ALLARGARE PER COLPIRE AL CENTRO - Per colpire il Milan, la Roma avrebbe dovuto cercare di allargare il gioco e la difesa rossonera per poi attaccare gli spazi che si sarebbero così creati al centro. Invece, è la squadra di Pioli ad adottare questa strategia, cercando di stressare la linea difensiva romanista, allungarla, creare dei varchi per poi aggredirli.
NIENTE DA PERDERE - Per un'ora di gioco, la squadra di Mourinho si abbassa moltissimo, lasciando il pallino del gioco nelle mani del Milan. La Roma si racchiude così nella propria metà campo, faticando a essere pericolosa in contropiede. Così come accaduto contro il Cagliari, i giallorossi si destano dal torpore dopo il 2-0 rossonero, quando ormai non c'era più nulla da perdere. Passati alla difesa a tre nella ripresa, riescono a mettere sotto il Milan solo dopo il 2-0, dopo l'uscita di Ibra e poi dopo l'espulsione di Hernandez.
I SINGOLI - Un peccato che Ibanez sia stato protagonista della discussa azione che ha portato al rigore per il Milan, perché il brasiliano, nel completto, ha giocato una buona gara, dimostrando di essere cresciuto molto rispetto allo scorso anno. Bene anche Karsdorp in fase offensiva, con l'olandese che dà l'idea di poter fare ancora di più e poter incidere ancora di più in avanti. Il filtrante per Pellegrini, nel primo tempo, è da palati fini.
Male, invece, Mkhitaryan e Abraham. Spenti e poco efficienti, con l'inglese che è apparso a volte svogliato nella fase di prima pressione.