Roma-Hellas Verona 2-2 - Scacco Matto - Tanti cambi di modulo, l'approccio sbagliato e le difficoltà nel trovare soluzioni
La Roma strappa un pareggio contro l'Hellas Verona, rimontando l'iniziale svantaggio di due reti.
LE SCELTE - Mourinho deve fare a meno di parecchi giocatori e schiera un 3-5-2 con Karsdorp, Smalling e Kumbulla sulla linea difensiva. Cristante si posiziona davanti alla difesa con Oliveira e Pellegrini mezzali mentre Maitland-Niles e Vina agiscono sugli esterni. In avanti, spazio a Felix e Abraham.
Tudor risponde con il consueto 3-4-2-1 con Ceccherini, Günter e Casale a comporre il pacchetto difensivo. Faraoni e Lazovic agiscono sulle fasce mentre Ilic e Tameze giocano in mezzo. Barak e Caprari vengono messi a supporto di Simeone.
APPROCCIO - Non è la prima volta, nelle ultime settimane, che la Roma va in difficoltà nella prima parte della gara. Al di là dello schema vincente dell'Hellas Verona su punizione, e della relativa distrazione di Felix, i giallorossi soffrono la pressione degli scaligeri faticando a trovare valide soluzioni.
PALLA IN AVANTI - Dopo alcuni, infruttuosi, tentativi di costruzione palla a terra, Mourinho chiede a Rui Patricio di lanciare lungo per la testa di Abraham, che cerca subito la spizzata per Felix. La difesa alta dell'Hellas Verona invoglia il giovane attaccante giallorosso a provare ad attaccare la profondità ma i capitolini faticano a costruire occasioni nitide.
Fino al 2-0, la Roma prova anche a tenere il baricentro alto e a pressare gli avversari, riuscendo a recuperare alcuni palloni importanti, ma dopo il secondo gol la squadra di Mourinho cala mentalmente e l'unica soluzione cercata è il lancione, prevedibile, per Abraham, sia da parte di Rui Patricio ma anche da parte di Cristante e Pellegrini.
IL SOLITO HELLAS VERONA - Oltre alla pressione costante, i veronesi creano molta densità sulle fasce per svuotare la zona centrale e poterla così attaccare, come accaduto in occasione del secondo gol. Barak e Caprari sono bravissimi a farsi trovare tra le linee senza che Karsdorp e Kumbulla riescano ad anticiparli o arginarli.
RIPRESA - Veretout e Zalewski prendono subito il posto di Oliveira (in difficoltà contro l'intensità dell'Hellas Verona) e Vina. Mourinho passa al 3-4-2-1 avanzando di qualche metro Lorenzo Pellegrini. I capitolini continuano a voler cercare la testa di Abraham e la profondità di Felix mentre sulle fasce la Roma fa poco. Le diverse assenze costringono lo Special One ad affidarsi ai giovani e sono proprio loro a cambiare i giallorossi: l'entusiasmo di Zalewski, Volpato e Bove è aria fresca, con l'Hellas Verona che, dopo aver speso tantissimo nel primo, cala vistosamente, forse anche ritenendo ormia vinta la partita. Zalewski si impossessa pian piano della fascia mentre Karsdorp inizia a spingere a destra. Con l'ingresso di Bove, Mourinho si gioca l'ultima carta e cambia ancora schieramento, passando a 4-3-2-1, con Pellegrini e Volpato dietro ad Abraham. Bove, Cristante e Veretout compongono il centrocampo, Smalling e Kumbulla sono i centrali di difesa mentre Karsdorp e Zalewski agiscono ai lati.
La spinta finale è più di nervi che di gioco e la Roma dovrà interrogarsi sulle difficoltà, nel primo tempo, nel far uscire il pallone, avendo come unica soluzione quella del lancio lungo. C'è un'attentuante: le numerose assenze si sono fatte certamente sentire ma non sono sufficienti a spiegare la piega che sta prendendo la stagione dei capitolini.