Roma-Empoli 2-0 - Scacco Matto - L'atteggiamento, la ricerca dell'ampiezza e la bravura della linea difensiva
La Roma batte l'Empoli 2-0 con due gol di testa nei primi sei minuti di gara, a firma di Ibanez e Abraham.
LE SCELTE - Mourinho tiene fuori Celik, dopo la pessima prestazione contro la Cremonese, e propone Zalewski a destra con El Shaarawy a sinistra. Cristante e Matic giocano in mezzo mentre la coppia Dybala-Pellegrini agisce dietro a Tammy Abraham.
L'Empoli schiera il consueto rombo a centrocampo con Akpa Akpro, Marin, Bandinelli e Baldanzi punta di diamante. Satriano e Caputo vengono schierati in avanti.
PALLE DA FERMO - Ormai non è più una novità: quando una squadra deve affrontare la Roma, preferisce quasi concedere un rigore che un piazzato. Quando hai interpreti fenomenali nel batterli (Dybala e Pellegrini) e quando hai saltatori del calibro di Ibanez, Smalling, Mancini, Cristante ed Abraham hai ottime possibilità di mettere la palla in porta. Ai giallorossi, succede addirittura due volte nei primi minuti del match e, sul 2-0, il piano gara è tutto a favore dei giallorossi.
ATTEGGIAMENTO - A parte gli ultimi minuti del primo tempo, ciò che colpisce positivamente è l'atteggiamento della squadra dopo il doppio vantaggio: nessun rilassamento ma, anzi, il tentativo di trovare il terzo gol, non arrivato per un po' di imprecisione.
LE FASCE - Come prevedibile, la Roma prova a sfruttare le dificcoltà sistemiche del 4-3-1-2, sistema che consente di fare densità in mezzo al campo ma che rischia di scoprire le fasce. Ecco perché i giallorossi cercano spesso il cambio di campo e prova ad attaccare ai lati, da una parte con El Shaarawy, dall'altra con Zalewski e anche Mancini, che si sgancia in un paio di occasioni per arrivare al cross.
PRESSIONE - Per gran parte del primo tempo, la Roma mantiene il baricentro alto con Abraham e Dybala a schermare i due centrali empolesi mentre Pellegrini si incolla alle caviglie di Marin, annullandolo.
TRIANGOLAZIONI - I toscani sono molto abili a giocare nello stretto con Baldanzi, Caputo, Satriano e i tre centrocampisti che disegnano linee di passaggio pulite e in rapidità. Questo, almeno, è ciò che succede di solito ma non nel primo tempo di ieri, con i giallorossi attenti e corti, bravi a disinnescare le trame avversarie. Solo negli ultimi minuti, con la Roma che allenta il ritmo, gli ospiti riescono ad arrivare sulla trequarti andando a triangolare con i tre davanti, rischiando di andare in rete.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa, la squadra di Mourinho tende più a difendere la propria metà campo che ad attaccare. L'Empoli prova a infiammarsi a tratta, quando Baldanzi trova la luce e, soprattutto, delle triangolazioni. Per evitare che ciò accada troppo spesso, la Roma rimane compatta e con la linea difensiva pronta subito ad aggredire l'avversario che viene incontro a ricevere palla per l'uno-due. Smalling, Mancini e Ibanez giocano tutti e tre una gara attentissima, bravi a scappare all'indietro quando l'Empoli cerca la profondità e ancor più bravi ad accorciare per anticipare, arginare gli avversari che provavano a ricevere tra le linee per innescare le pericolose combinazioni nello stretto dei toscani.
Zanetti prova anche a inserire Piccoli per dare più fisicità all'attacco ma Smalling è insuperabile e lo annulla.
I CAMBI - Mourinho vede la Roma messa bene in campo e interviene molto poco, irrobustendo il centrocampo con Bove al posto di Dybala, a 20 minuti dalla fine, e inserendo Celik al posto di El Shaarawy, pochi minuti dopo. Gli ultimi due cambi (Llorente e Belotti) arrivano all'ultimo minuto di recupero giusto per spezzare gli ultimi, eventuali, tentativi dell'Empoli.