Roma-Atalanta 0-1 - Scacco Matto - Le mosse dei due allenatori, la pressione giallorossa e la poca utilità degli esterni

19.09.2022 22:25 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Roma-Atalanta 0-1 - Scacco Matto - Le mosse dei due allenatori, la pressione giallorossa e la poca utilità degli esterni
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L'Atalanta vince di misura all'Olimpico grazie a un gol di Scalvini alla mezz'ora del primo tempo.

LE SCELTE - José Mourinho deve rinunciare all'ultimo a Paulo Dybala, alle prese con un problema al flessore sinistro. Spazio, quindi, a Pellegrini insieme a Zaniolo dietro a Tammy Abraham. Matic, inizialmente destinato alla panchina, gioca in coppia con Cristante, con Celik e Spinazzola sulle fasce.
Gasperini risponde con un analogo 3-4-2-1 con Hateboer, Scalvini, Koopmeiners e Maehle nel reparto mediano. Pasalic e Ederson conquistano una maglia da titolare e agiscono a supporto di Hojlund.

DE ROON - Gasperini piazza de Roon a uomo su Zaniolo. Il centrocampista olandese gioca, quindi, principalmente in difesa mentre Scalvini va a centrocampo accanto a Koopmeiners. Sulla carta, è sempre una difesa a tre con Toloi, Demiral e, appunto, de Roon ma i calciatori atalantini ruotano di continuo e rompono con estrema facilità le linee, avendo come riferimento i giocatori avversari. 

PRESSIONE ROMA - I giallorossi alternano momenti in cui la pressione è blanda ad altri in cui i giallorossi sono più aggressivi, non solo con il tentativo di chiudere le linee di passaggio ma anche con l'idea di andare a strappare il pallone dai piedi avversari, con Mancini molto spesso in anticipo addirittura nella metà campo avversaria, in memoria dei suoi anni atalantini.

FIAMMATE IMPROVVISE - La Roma, come di consueto, cerca di verticalizzare con fiammate improvvise grazie alle combinazioni tra Pellegrini, Zaniolo e Abraham. In particolare, Zaniolo vince moltissimi duelli individuali, andando in dribbling e venendo spesso fermato con un fallo. 

HOJLUND - L'attaccante atalantino rimane molto isolato perché Pasalic ed Ederson arretrano parecchio per ricevere palla. L'Atalanta fatica a creare azioni fluide, infastidita dalla pressione giallorossa.

IL GOL - L'attaccante danese è isolato ma, alla prima occasione, mette in difficoltà la Roma: alla mezz'ora difende molto bene palla, è intellingente, osserva il movimento di Scalvini e dà una velenosa palla bassa all'indietro, incubo di tutte le difese del mondo, con Scalvini che, dal limite, insacca con un colpo da biliardo. Incolpevole la difesa giallorossa, così come Rui Patricio, mentre qualche responsabilità ce l'hanno i due centrocampisti. Probabilmente, Cristante non aveva la necessità di schiacciarsi così tanto e Matic, vedendo Cristante in mezzo ai difensori, avrebbe dovuto prevenire il pericolo e andare a corpire il limite dell'area di rigore.

RIPRESA - Gasperini mette in campo Muriel, abile nei contropiedi, e toglie l'autore del gol, Scalvini. Ha bisogno di più copertura a centrocampo e rimette de Roon in mezzo, inserendo Okoli in difesa. Così facendo, il tecnico dei nerazzurri irrobustisce il centrocampo, da dove la Roma crea le azioni pericolose.

BELOTTI - Dopo una ventina di minuti, Mourinho getta nella mischia il Gallo al posto di Matic, con Pellegrini che arretra a centrocampo. I due occupano quasi la stessa mattonella e questo rende più facile la vita ai difensori atalantini. Uno dei due dovrebbe allargarsi maggiormente e, tra i due litiganti, chi lo farà sarà Shomurodov che, preso il posto di Abraham, si posizionerà più largo a sinistra, trovando una buona intesa con il Gallo ma senza riuscire, nemmeno lui, a trovare la porta. La Roma rimedia, così, zero punti, frutto solo dell'immensa imprecisione sotto porta, che ha impedito ai capitolini di vincere una partita dominata.

LE FASCE - Per scelta, la Roma concentra il suo potenziale offensivo nell'asse centrale del campo, con Pellegrini, Zaniolo ed Abraham che dialogano in un fazzoletto di campo. Questo non significa, però, che l'apporto dei due esterni debba essere costanemente molto basso. Un aspetto su cui lavorare per aumentare le occasioni di andare in rete per una squadra che segna davvero troppo poco.