Parma-Roma 0-2 - Scacco Matto - Perché Fonseca ha cambiato sistema
La Roma elimina il Parma dalla Coppa Italia grazie alla doppietta di Lorenzo Pellegrini.
LE SCELTE - Questa volta Fonseca sorprende tutti e propone uno schieramento inedito. Una sorta di 3-3-3-1 con Cristante difensore centrale, Mancini sul centrodestra e Smalling sul centrosinistra. A centrocampo, Diawara si posiziona davanti alla difesa mentre Florenzi e Kolarov rimangono molto larghi e alti. Ünder parte largo a destra con Pellegrini al centro e Perotti a sinistra mentre Kalinic è la prima punta.
Ampio turnover per il Parma: con Gervinho out, D'Aversa ha rinunciato inizialmente anche a Kulusevski e Inglese mentre sono rimasti in panchina tutta partita Sepe, Darmian, Hernani e Bruno Alves.
L'IDEA DI FONSECA - L'arretramento di Cristante ha consentito ai giallorossi di impostare con più qualità per eludere il pressing avversario. L'ex atalantino è un giocatore tatticamente molto intelligente e si è adattato abbastanza bene al nuovo ruolo. Il 3-3-3-1 di cui abbiamo parlato era tale solo sulla carta perché sia Perotti che Pellegrini si sono spesso abbassati per ricevere palla e, in alcuni frangenti, sembrava quasi un 3-5-2 con Ünder e Kalinic davanti. Il Parma è la squadra con la lunghezza media del passaggio più lunga in Serie A: così Fonseca ha preferito svuotare il centrocampo per andare a pressare con più uomini e sporcare la ripartenza degli avversari, che puntano solitamente a saltare il centrocampo con i lanci lunghi.
PRESSING - L'idea ha funzionato perché la Roma, fin dai primi minuti, ha disturbato l'impostazione del Parma andando a pressare con Kalinic, Perotti, Pellegrini e Ünder e così gli emiliani hanno faticato ad andare in verticale come al solito. Quando la squadra di D'Aversa ha provato a pressare, i giallorossi sono riusciti a disimpegnarsi bene grazie a Cristante ma anche ai già citati movimenti incontro di Perotti, Pellegrini e anche di Ünder.
IL TURCO - Per ovvie ragioni, Ünder è stato un osservato speciale e, al di là degli aspetti tecnici, bisogna anche capire l'atteggiamento con cui avrebbe giocato. È stata tra le partite in cui si è sacrificato di più in fase di copertura, salvando anche un gol fatto nella ripresa. Segnali quindi estremamente positivi anche perché, nelle poche giocate che ha fatto, il calciatore ha fatto intravedere sprazzi del talento ammirato due anni fa. Velocità di esecuzioni, flessibilità, rapidità, esplosività, tecnica. Ha messo in porta i compagni con una facilità incredibile e Fonseca ora ha il compito, il dovere, di recuperare un calciatore del genere.