Napoli-Roma 1-1 - Scacco Matto - L'inizio del Napoli, il secondo tempo della Roma e la beffa degli ultimi minuti
La Roma impatta a Napoli per 1-1 grazie al gol allo scadere di Stephan El Shaarawy.
LE SCELTE - Rispetto alla vittoria in Conference League, José Mourinho cambia solo un uomo, lasciando in panchina Mkhitaryan e buttando nella mischia Oliveira accanto a Cristante nel 3-4-1-2 giallorosso. Confermato Zaniolo, in attacco insieme ad Abraham, con Pellegrini alle loro spalle. Mancini, Smalling e Ibanez giocano in difesa mentre ai lati agiscono Karsdorp e Zalewski.
Luciano Spalletti risponde con un 4-3-3 con Zanoli, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui sulla linea difensiva. Lobotka si posiziona in cabina di regia con Anguissa e Fabian mezzali. Osimhen gioca punta centrale con Lozano esterno destro e Insigne esterno sinistro.
PRESSING E ATTACCO AI LATI - Il Napoli inizia pressando alto la Roma e cercando di non far ragionare, così, i giallorossi. La squadra di Spalletti prova, fin da subito, a sfondare dalle fasce con Zanoli/Lozano a destra, Mario Rui/Insigne a sinistra. In particolare, dalla destra arrivano ben presto i problemi più seri, con Lozano che scappa sia a Zalewski, sia a Ibanez. Il vantaggio dei campani arriva proprio così, con Lozano che attacca la profondità e Ibanez che interviene in ritardo in maniera irruenta. A volte, gli azzurri si allargano e allargano la Roma per poi cercare l'uomo libero in mezzo e rendersi pericolosi.
LA RISPOSTA DELLA ROMA - I giallorossi vanno inizialmente in difficoltà. La pressione del Napoli rende difficile trovare il tempo di pensare alla giocata e la squadra di Mourinho tenta di pungere con le folate di Zaniolo, ben imbeccato da Pellegrini, Cristante e Karsdorp. Il talento giallorosso trova spazio ma si infrange più volte contro il muro napoletano. I capitolini tentano anche di disturbare la costruzione avversaria, con i due attaccanti a schermare i difensori, Pellegrini su Lobotka e la coppia Oliveira/Cristante rispettivamente su Fabian e Anguissa, senza troppi risultati. Proprio grazie a Fabian, il Napoli esce un paio di volte molto pericolosamente palla al piede, grazie alla capacità dello spagnolo di trovare lo spazio libero al momento giusto per farsi servire dai compagni, creando superiorità.
RIPRESA - José Mourinho butta subito nella mischia Mkhitaryan per Cristante. L'armeno ha l'ingrato compito di abbassarsi in fase di costruzione per andare in appoggio al portatore di palla e poi di salire subito, una volta che la Roma porta il pallone in avanti, per dare sostegno ad Abraham. Contemporaneamente, il Napoli abbassa la pressione non potendo reggere lo stesso ritmo del primo tempo.
I CAMBI - Con l'uscita di Lobotka, il Napoli perde qualità nel palleggio e subisce fisicamente la Roma: Spalletti cerca di correre ai ripari inserendo Demme al posto di uno stanco Fabian ma l'uscita di Osimhen, negli ultimi minuti, taglia definitivamente le gambe ai campani. Il Napoli non ha più la forza di tenere palla e non può più lanciare per la punta di peso in avanti. Nel frattempo, Mourinho aveva scaricato in campo tutte le sue munizioni, tra cui El Shaarawy, che trova il gol del pareggio.
ULTIMI MIUTI - Acchiappato il pareggio, la Roma potrebbe vincerla. Il Napoli sbanda, si allunga e saltano le distanze tra i reparti. Occorre, però, un cinismo che i giallorossi non riescono ad avere in questi ultimi, decisivi, minuti. Capita, così, che al secondo minuto di recupero Perez abbia la possibilità di servire ben tre giocatori lanciandoli verso la porta: si tratta di Mkhitaryan, El Shaarawy e, soprattutto, Felix. Il passaggio, nonostante la posizione favorevole, è eseguito male ed è lungo, imprendibile per Felix che si sarebbe trovato a tu per tu con il portiere.
Passa un minuto e Felix, servito da Pellegrini, si trova da solo in area da posizione defilata, sbagliando totalmente il cross basso per Abraham. Conclude il tutto El Shaarawy che, in contropiede, fallisce l'assist per Perez, che si sarebbe trovato da solo davanti a Meret.